![Alessio Dionisi](https://assets.gds.it/2024/11/WhatsApp-Image-2024-11-06-at-16.43.20-800x800.jpeg)
«Il Mantova ha un’idea di gioco che in serie B è singolare. Hanno un’identità chiara con costruzione dal basso, ti aggrediscono sempre, il loro baricentro è basso, dovremo essere bravi in fase difensiva. Dobbiamo fare arrivare palloni più puliti per gli attaccanti. C'è feeling tra i ragazzi, tanta voglia di fare. Non c'è euforia ma l’entusiasmo giusto».
Così l’allenatore del Palermo Alessio Dionisi alla vigilia della sfida contro il Mantova, in programma domani al Barbera. «Se ho pensato al cambio modulo? Forse negli interpreti, l'occupazione degli spazi può essere diversa». Tornando al rocambolesco pareggio di domenica scorsa contro lo Spezia: «Dopo il gol abbiamo fatto una partita difensiva, ma non volevamo fare quella gara li. Essere andati avanti è un grande vantaggio, ma poi abbiamo rinunciato a giocare, ci sono i meriti dello Spezia ma noi nel secondo tempo potevamo fare qualcosa in più. Dobbiamo mantenere sempre la nostra identità, ma non dobbiamo essere quelli».
Dopo il pareggio di La Spezia Dionisi è tornato oggetto di critiche da parte della piazza: «Non credo di essere l’unico responsabile, il calciomercato ad esempio non lo faccio io, ma non ho problemi a metterci la faccia. Preferisco che la gente se la prende con me e non con la squadra. Comunque andrà questa per me è un’esperienza molto positiva perché a Palermo mi trovo benissimo. Sono venuto per fare risultati diversi ma ci sto dentro. Sono convinto che ci possiamo togliere soddisfazioni. Dobbiamo essere convinti di quello che facciamo, a prescindere dall’opinione dei tifosi e delle critiche. Come sta Nikolaou dopo il finale di La Spezia? Ha vissuto una settimana normale. Si porta dietro un’infiammazione alla caviglia, farò delle valutazioni. Il gol subito non è colpa sua, non cerchiamo colpevoli. Il responsabile è l'allenatore e chi sta sopra i giocatori. Il suo non è stato un ingresso infelice e rifarei quella scelta. Eventualmente farei altre sostituzioni ma alla squadra serviva qualcosa di diverso».
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