Da titolare inamovibile a riserva di lusso, da punto fermo a possibile partente fino ad ora, nuovamente tornato imprescindibile per lo scacchiere tattico di Dionisi. Insomma, la stagione di Claudio Gomes è paragonabile alle montagne russe, piena di sali e scendi improvvisi che adesso aspettano solamente di stabilizzarsi verso un finale di campionato che vuole essere più pianeggiante possibile. Il francese, sin da quando ha messo piede a Palermo, si è subito dimostrato un elemento di qualità a prescindere dall’allenatore che lo ha allenato e a prescindere, quindi, dello schieramento tattico adottato. Titolare sia nel 4-3-3 che nel 3-5-2 di Corini, Gomes è sempre uscito dal campo tra gli applausi del pubblico come uno dei giocatori più positivi delle partite, per la sua capacità di abbinare qualità a tantissima quantità e dinamismo, che fanno del francese un elemento praticamente insostituibile. Tuttavia, nell’arco della stagione corrente, Dionisi ha spesso provato diverse soluzioni, fatto ruotare i suoi uomini, con l’obiettivo di trovare la sistemazione tattica ideale e gli interpreti giusti per le sue idee e inizialmente Gomes non faceva parte delle rotazioni del tecnico rosanero in maniera totale. Messo inizialmente in contrapposizione con il connazionale Blin, arrivato dal Lecce per fare il titolare, Gomes è stato o alternato al compagno di squadra o impiegato in ruoli diversi rispetto al regista di centrocampo, ovvero o come mezzala o come mediano. Con l’infortunio del connazionale, invece, Gomes è tornato a giocare stabilmente davanti la difesa soprattutto per mancanza di alternativa in quel ruolo, prima dell’esplosione di Ranocchia, che in occasione del match casalingo contro la Sampdoria ha lasciato tutti a bocca aperta per la perfetta interpretazione del ruolo a discapito, proprio, del compagno di squadra con la maglia numero 4. Da quel momento in avanti, un calvario tecnico-tattico per il centrocampista ex Manchester City, che si è trovato a racimolare 113 minuti in 7 partite, con una media di poco più di 16 minuti a partita che fa a pugni con quella fatta registrare prima del match contro i blucerchiati, di oltre 81 minuti a incontro. Un calo di presenze e considerazione che non ha fatto altro che far accendere un campanello d’allarme al giocatore e al proprio entourage, che stavano già vagliando il mercato alla ricerca di nuove opportunità, magari dalla Serie A. Il match di domenica scorsa contro il Modena, tuttavia, sembra aver spazzato in un sol colpo tutte le titubanze e le perplessità attorno al francese, tornato protagonista in mezzo al campo e per tutto il mondo Palermo, che adesso ha ritrovato il solito «soldatino», capace di mettere d’accordo tutti. Sarà curioso capire, con il rientro di Blin, se a farne le spese sarà ancora una volta Gomes o se ci saranno novità tattiche in tal senso, ma ciò che è sicuro è che nel 3-5-2 disegnato da Dionisi, Gomes sarà protagonista in mezzo al campo. Le prossime partite saranno decisive in tal senso, visto che Dionisi ha praticamente l’intero reparto a disposizione compreso, appunto, Blin e con il bosniaco Saric, in uscita ma ancora legato ai rosanero. Già contro la Juve Stabia, per esempio, il Palermo dovrebbe scendere in campo con gli stessi 11 che si sono visti inizialmente contro il Modena. Il modulo resterà lo stesso e difficilmente cambierà al momento, se non a partita in corso. Dubbio tra i pali dove l’esperto Sirigu, che contro il Modena ha mantenuto inviolata la propria porta, contenderà il posto a Desplanches. In difesa non sono previsti stravolgimenti e scenderanno in campo Baniya, Nikolaou e Ceccaroni. Sulle fasce partiranno Pierozzi (favorito su Diakité) e Lund, con Segre, Gomes e Ranocchia in mezzo. Davanti, la coppia Brunori-Le Douaron.