La casa adesso sta tornando un po’ più dolce, ma per ristabilire l’idillio servirà riconquistare pienamente il pubblico con altre prestazioni di livello come quella con il Modena. È ancora presto per parlare di risalita, ma almeno il Palermo sa di poter contare su un Barbera che nell’ultimo mese, tolto il passo falso con il Catanzaro, è tornato a trascinare: è infatti in viale del Fante che i rosa stanno costruendo la loro classifica, dopo che a inizio campionato i successi erano arrivati esclusivamente in trasferta.
Adesso il paradigma sembra essersi ribaltato: nelle gare esterne il successo manca dal 30 settembre e al momento c’è una striscia aperta di tre sconfitte di fila, mentre in casa la prima vittoria è arrivata a fine ottobre (2-0 alla Reggiana) e da inizio dicembre i punti raccolti sono 9. Domenica, contro la Juve Stabia, il Palermo ha l’opportunità di vincere per la quarta volta nelle ultime cinque: un successo avrebbe valore doppio perché da un lato consentirebbe l’aggancio alle «vespe» al quinto posto (ma Catanzaro e Bari resterebbero comunque davanti in caso di vittoria), dall’altro compatterebbe ulteriormente il popolo del Barbera attorno alla squadra.
Dal ritorno in Serie B nel 2022 solo una volta i rosa hanno conquistato almeno 12 punti in cinque partite: è avvenuto tra dicembre 2023 e febbraio 2024, quando arrivarono cinque vittorie consecutive con Pisa, Cremonese, Modena, Bari e Como. Adesso a cadere sotto i colpi di Brunori e compagni sono state Spezia, Bari e ancora Modena, con lo stop con il Catanzaro tra la prima e la seconda gara: il dato più positivo riguarda la capacità della squadra di raccogliere i frutti di quanto creato sul campo, cosa che in precedenza non era avvenuta come testimoniano le tante occasioni perse con Cosenza, Cesena, Salernitana, Cittadella e Sampdoria.
In quel caso il problema dei rosa era la difficoltà a finalizzare, con un numero considerevole di tiri che però spesso non andavano a bersaglio, insieme a qualche distrazione di troppo della difesa che permetteva agli avversari di capitalizzare: dalla gara con lo Spezia in poi si è rivisto un Palermo più cinico, tuttora capace di creare parecchie occasioni ma più lucido in fase realizzativa. L’imprevedibilità sulle palle inattive aiuta, così come il ritorno tra i titolari di Brunori e la confidenza che Le Douaron sta progressivamente acquisendo con il calcio italiano: la speranza è che da qui a fine stagione si sentano sempre più applausi e sempre meno fischi.
Difficile, almeno per ora, che si torni a respirare l’aria di dicembre, quando Dionisi e la dirigenza erano nel mirino di parte della tifoseria con termini anche dispregiativi: l’allontanamento di De Sanctis e la sostituzione con Osti hanno riportato un po’ di calma, la bella gara con il Modena ha dato ulteriore serenità ma per già nel corso dei novanta minuti il pubblico è sempre rimasto accanto alla squadra, senza mai fischiare.
Il tecnico prima della partita aveva chiesto ai sostenitori di remare tutti nella stessa direzione e di creare attorno ai giocatori un clima distensivo: tale scenario si è realizzato, nonostante il record negativo di presenze sugli spalti (16.645 il dato ufficiale, ma i presenti erano molto meno) a causa anche della pioggia, e adesso ci si aspetta una risposta identica domenica con la speranza che si arrivi quantomeno a quota 20 mila spettatori.
Da qui a fine campionato rimangono nove partite da giocare al Barbera, incluse quelle thriller con Pisa (31 gennaio) e Sassuolo (weekend 3-5 aprile): per ambire a una risalita in classifica, considerando che là davanti lo Spezia ha iniziato a rallentare e che alcune squadre che nel girone d’andata sono andate oltre le aspettative potrebbero avere un calo, Brunori e compagni saranno chiamati a raccogliere il massimo in termini di punti e tenere l’attenzione più alta possibile nei momenti decisivi della stagione, cosa che non sempre è avvenuta nelle ultime due stagioni.
D’altro canto servirà una sterzata in trasferta, dove i recenti passi falsi sono arrivati più per mancanza di concentrazione che per scarsa vena offensiva: se anche nelle gare esterne i rosa riusciranno a mettere il risultato in primo piano e limitare le disattenzioni ci saranno ulteriori possibilità di togliersi soddisfazioni, in un’annata finora davvero complicata.
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