Chiudere bene il 2024 come priorità assoluta, per poi fissare a inizio 2025 i primi tasselli non di un nuovo corso, ma di un cambiamento intenso di quello già esistente: Cittadella sarà lo spartiacque tra vecchio e nuovo anno, per capire se il paziente Palermo è in via di guarigione o ancora malato e se quanto visto contro il Bari può essere il primo segnale di una mentalità diversa o l’ennesima illusione di un’annata travagliata.
Ai rosa non poteva capitare avversario peggiore per testare il loro livello attuale: i veneti hanno vinto gli ultimi tre confronti diretti e nelle ultime due gare di campionato, contro Reggiana e Südtirol, hanno ottenuto 6 punti che gli hanno permesso di tirarsi fuori dalla zona retrocessione. Il terzo successo di fila li porterebbe a -1 dal Palermo, che a sua volta tornerebbe più vicino ai bassifondi: perdere al Tombolato cancellerebbe quanto di buono fatto (in termini di risultato) con il Bari, così come il ko di Carrara aveva cancellato quanto di buono fatto con lo Spezia.
È la discontinuità il maggior tallone d’Achille dei rosa, che in campionato non hanno mai vinto due gare di fila: come loro solo Cosenza, Salernitana, Mantova e Carrarese, ma le prime due stazionano da inizio stagione a fondo classifica e le altre sono arrivate direttamente dalla Serie C; in più tutte e quattro le squadre vantano un rendimento esterno disastroso, mentre il Palermo di successi ne ha ottenuti tre. L’ultimo però risale al 30 settembre a Bolzano (1-3): da allora sono arrivati tre pareggi e quattro sconfitte, mentre tutti e tre i successi dei rosa sono stati conquistati al Barbera. La sfida di oggi sulla carta può apparire favorevole, visto che il Cittadella in casa ha vinto appena due volte nell’intero 2024 (ma una delle due è stata proprio con i rosa a gennaio): se però si guarda allo stato di forma sono gli uomini di Dal Canto a stare meglio, con la testa resa più libera dai due successi consecutivi.
In casa Palermo è invece difficile parlare di testa libera su tutti i livelli: giocatori, allenatore e dirigenza. La squadra ha ritrovato il risultato pieno contro il Bari, ma nel secondo tempo sono tornate le consuete paure e solo l’imprecisione degli avversari ha permesso di conservare l’1-0; Dionisi, in silenzio nel postpartita, come mai era capitato in precedenza, ha ricevuto rassicurazioni da De Sanctis ma sa che d’ora in poi non dovrà sbagliare quasi nulla; il direttore sportivo, dal canto suo, ha espressamente detto che il rendimento del girone d’andata è insoddisfacente e che serviranno miglioramenti da chi c’è già ancor prima che il mercato dica la sua.
Ad alimentare i fantasmi è l’insoddisfazione sempre più evidente della piazza: si pensava che una vittoria con i pugliesi avrebbe spento le contestazioni che da tre partite accompagnano i rosa anche nel corso dei novanta minuti, invece ai primi sintomi di riscossa dei pugliesi sono ripartiti i cori contro Dionisi, De Sanctis e Gardini e al fischio finale il tentativo dei giocatori di salutare i tifosi sotto la curva è stato respinto. Del resto il bilancio dell’anno solare parla chiaro, con 48 punti conquistati in 38 partite di Serie B (play-off esclusi): un’eventuale vittoria a Cittadella non modificherebbe più di tanto la statistica, ma quantomeno darebbe un po’ di respiro in ottica 2025.
Di certo la gara di oggi non nasce sotto una buona stella. Al di là di uno stato psicologico favorevole ai veneti, il Palermo dovrà fare i conti con un elenco piuttosto lungo di assenze tra infortunati (ai lungodegenti Gomis e Blin e a Di Mariano, già fuori contro il Bari, si sono aggiunti Di Francesco e Diakité) e scelte tecniche (Nespola e Peda), ma anche con una pressione che aumenta settimana dopo settimana sia dalla piazza sia dalla classifica: la promozione diretta è pressoché invisibile, le zone nobili dei play-off senza un minimo di continuità sono inavvicinabili e i play-out non si sono allontanati granché dopo la vittoria di giovedì. Comunque andrà a finire oggi, alla festa di fine anno dei rosa non ci saranno trenini e festoni, ma solo un elenco lunghissimo di interrogativi.
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia