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Palermo, c’è il rebus formazione: Dionisi può cambiare ancora

La doppia assenza di Diakité e Pierozzi rischia di condizionare di nuovo le scelte. Il 4-4-2 visto con il Catanzaro è sempre un’opzione, ma si può tornare al 4-3-3

La formazione del Palermo schierata contro il Catanzaro(Foto Tullio Puglia)

Un terno al lotto. Provare a capire come il Palermo scenderà in campo sabato pomeriggio contro il Sassuolo sarà sicuramente un compito molto complicato e lo sarà anche per lo stesso Dionisi. Il tecnico rosanero, infatti, dovrà capire anche attraverso questi ultimi allenamenti quale potrebbe essere lo schieramento e quali dovrebbero essere gli uomini ideali per poter fronteggiare, e magari superare, la squadra migliore della Serie B, numeri e classifica alla mano.

Le ultime partite del Palermo, tra l’altro, non hanno aiutato di molto le scelte dell’allenatore del Palermo, che sabato avrà come primo quesito sicuramente quello legato al modulo. Sarà ancora un 4-4-2? O si tornerà al 4-3-3? Oppure, come molti avevano pensato, si cambierà completamente impostazione tattica provando a schierarsi con un più quadrato 3-5-2? Questo perché, salvo novità dell’ultima ora, il Palermo dovrà ancora fare a meno sia di Diakité che di Pierozzi, terzini destro di ruolo che Dionisi ha utilizzato in fin qui. Adesso che sono entrambi ko, e con Buttaro ormai fuori dalle rotazioni e dai pensieri dello staff tecnico, l’ipotesi di provare a schierarsi con tre difensori sembra quella più logica. Contro il Catanzaro, sulla corsia di destra è stato impiegato, a sorpresa, Nedelcearu. Sarà ancora la volta del rumeno adattarsi da terzino destro? Anche contro una squadra che ha gli esterni offensivi tra i più in forma e determinanti della serie cadetta?

Lauriente, nello specifico, è il giocatore che Nedelcearu si troverebbe di fronte, mentre dall’altra parte, quella eventualmente difesa da Lund, agirebbe Berardi. Due attaccanti esterni che Dionisi conosce benissimo e che sicuramente saprà come affrontare e limitare e per questo motivo è più probabile, in caso di linea a 4, che il tecnico rosanero preferisca un terzino sinistro più difensivo come Ceccaroni piuttosto che uno più offensivo come Lund. In questo caso, ritornerebbe tra i titolari Baniya al fianco di Nikolaou.

Anche a centrocampo la parola d’ordine sarà rebus. Chi resterà fuori? L’unico che in questo momento sembra avere il gradimento e la fiducia incondizionata di Dionisi è Ranocchia. Segre, Gomes e Verre si giocheranno gli altri posti in mediana, che potrebbero essere nuovamente due se Dionisi dovesse decidere di tornare a tre in mezzo. Segre e Verre partono leggermente in vantaggio rispetto a Gomes che, tuttavia, non gioca una partita dal primo minuto dalla trasferta di Frosinone dell’8 novembre, quattro partite fa. Un repentino cambio di prospettive per un giocatore che fino a quel momento sembrava uno dei pochi insostituibili dei rosanero.

E in attacco? Altra bella gatta da pelare per il tecnico rosanero, che avrà a disposizione tutti i suoi interpreti offensivi, dovendo solamente scegliere su chi affidarsi. Sarà la volta di Brunori nuovamente al centro dell’attacco dal primo minuto? O Dionisi percorrerà la coerente linea portata avanti ultimamente, affidando il peso dell’attacco a Henry, con due esterni puri a supporto? Sarà un vero e proprio ballottaggio fra tutti i pretendenti, visto che nelle ultime due uscite Dionisi ha praticamente cambiato quasi tutti i suoi uomini d’attacco. Di Mariano titolare a Carrara e contro il Catanzaro, Le Douaron domenica scorsa (in un 4-4--2 appunto) e Insigne titolare in Toscana e in panchina al Barbera. Lo schieramento che meglio di tutti si è distinto è stato quello composto da Di Francesco, Henry e Insigne ed è probabile che sarà quello scelto dall’allenatore rosanero se si opterà per il 4-3-3. Ma sono ipotesi basate su numeri e pensieri che sicuramente avrà lo stesso tecnico del Palermo che contro la sua ex squadra vorrà dimostrare di poter ancora dire qualcosa al campionato, magari nella partita più difficile e contro l’avversario più forte.

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