Un epilogo che, a questo punto, sembra scontato. Quella tra il Palermo e Brunori sembra una storia con un finale già scritto e il match contro la Sampdoria non ha fatto altro che aggiungere un’altra pagina a un libro che aveva visto i primo vagiti già questa estate. Una parabola sempre più discendente, quella che vede il capitano del Palermo non essere più protagonista, per volontà puramente tecniche, almeno secondo quello che ha sostenuto il tecnico Dionisi anche nella conferenza stampa post Sampdoria.
I dati di fatto sono chiari e visibili a tutti e parlano di un ingresso in campo a soli tre minuti dal 90’ per quello che, fino a pochi mesi fa, era il terminale offensivo principale e la punta di diamante dell’attacco del Palermo, che sul mercato doveva solamente cercare l’alternativa al numero 9 rosanero, capace di segnare 34 gol in due anni di Serie B con il Palermo. E invece, Brunori è improvvisamente diventato il quinto attaccante del Palermo, sopravanzato nelle scelte delle sostituzioni di Dionisi anche da Appuah e Di Mariano, subentrati prima dell’italo-brasiliano, rimasto a guardare i propri compagni ben 87 minuti da bordocampo.
La scelta di Dionisi è abbastanza chiara e assolutamente coerente con le decisioni prese nelle partite precedenti e anche rispetto a quanto dichiarato in conferenza stampa, soprattutto dopo la partita pareggiata di Frosinone, quella prima della Samp, quando Brunori non mise neanche piede in campo. «Gioca chi si allena meglio», aveva dichiarato Dionisi lasciando intendere qualcosa che dall’esterno chiaramente non si può sapere o «leggere». Resta il fatto che Brunori non gioca una partita da titolare da Palermo-Salernitana (0-1) del 6 ottobre.
Sono passati 48 giorni dall’ultima volta che Dionisi ha scelto il capitano come terminale offensivo titolare di una squadra che ha palesi difficoltà di andare a segno. Una squadra che crea tantissime occasioni, senza riuscire a concretizzarle. E nonostante questo, Brunori non è mai riuscito a convincere Dionisi per tornare a giocare dall’inizio o comunque ad ottenere maggiore minutaggio a disposizione per poter provare ad andare in gol. Tre minuti contro la Sampdoria, panchina a Frosinone e 14 minuti contro il Cittadella fanno 17’ concessi al numero 9 rosanero nelle ultime tre partite del Palermo, che ha segnato solo due reti incassandone 3 e totalizzando 2 punti.
In totale, Brunori ha collezionato 403 minuti in queste prime 14 giornate di campionato che, togliendo le due gare in cui Brunori non è stato convocato per via di un problema al piede, fanno una media di poco più di 33 minuti a partita. Troppo poco per un attaccante che in due stagioni aveva saltato solamente partite per via di squalifiche e di un infortunio. Adesso arriva lo Spezia e sarà un altro test per capire se e come Brunori possa scalare le gerarchie che in questo momento lo vedono dietro a Henry e Le Douaron come attaccante centrale di un 4-3-3 che, dopo tre stagioni, non sembra essere più la «casa» del numero 9 rosanero
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