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Palermo, Gomes e Segre sono intoccabili: in mediana resta solo un posto libero

Certezze e tentazioni, ballottaggi e gerarchie: contro la Sampdoria, Dionisi riparte dal 4-3-3 e da un centrocampo che vede i giochi già fatti per due componenti su tre, più un dubbio che verrà sciolto solo nelle ore che precedono la partita. L’apporto della mediana finora è stato piuttosto limitato: è vero che da lì sono arrivati 3 dei 13 gol segnati dal Palermo (23%), ma l’eccessiva distanza dagli attaccanti è una delle ragioni che rende spesso inconsistente la fase offensiva, con il tridente lasciato troppo isolato tanto dai centrocampisti quanto dai terzini. Le difficoltà in attacco dei rosa nel primo tempo con il Mantova, nel secondo con il Cittadella e a più riprese con il Frosinone si legano proprio all’eccessiva distanza tra reparti: non a caso i pericoli maggiori arrivavano da calcio piazzato, mentre le ripartenze si risolvevano spesso in un nulla di fatto.

Per far fronte a uno scenario simile il tecnico non dovrebbe andare incontro a cambi di modulo: il passaggio al 4-2-3-1 o al 4-2-4 resta un’opzione a gara in corso, soprattutto in caso di punteggio non favorevole, ma il punto di partenza rimane il 4-3-3. Le chiavi della mediana andranno ai due giocatori di cui Dionisi non ha mai fatto a meno in questa stagione, se non per cause di forza maggiore o scelte tecniche poi rivelatesi infruttuose: nonostante il recente appannamento, Segre e Gomes sono pedine fondamentali per il Palermo sul piano sia tattico che motivazionale ma stavolta, pur essendo pressoché certi di un posto da titolare, potrebbero agire in una posizione diversa da quella occupata finora.

Tale scenario si verificherebbe qualora il tecnico decida di dare continuità all’esperimento attuato nell’ultima mezz’ora allo Stirpe: Ranocchia in campo non più come mezzala ma come regista. In questo caso a rimanere fuori dal terzetto titolare sarebbe Verre, mentre Gomes dovrebbe posizionarsi a destra (anziché al centro, come avvenuto finora) e Segre a sinistra (anziché a destra): il numero 26, grande ex della sfida di domenica, è apparso il più in forma tra i centrocampisti nell’ultimo periodo, ma l’esigenza di rilanciare Ranocchia e una compatibilità tra i due che ancora fatica a venire fuori potrebbero renderlo almeno stavolta un’opzione a gara in corso. Nell’ultima apparizione da subentrato, contro il Mantova, aveva vivacizzato non poco la fase offensiva, ma in quel caso il numero 10 (utilizzato al suo posto dal primo minuto) era stato schierato da mezzala: in tale ruolo ha confermato di faticare parecchio e ora Dionisi, che nelle ultime settimane lo ha sperimentato diverse volte in regia durante gli allenamenti a Torretta, potrebbe spostarlo per dare nuova linfa al centrocampo.

Per Ranocchia il Palermo ha sborsato 4 milioni di euro e sa di non poterlo tenere troppo fuori dai radar, sia per ribadire la sua centralità nel progetto sia per non perdere un investimento così importante: il ruolo in cui l’ex Juventus ha fatto vedere le cose migliori è quello di trequartista, ma anche nello spezzone da regista a Frosinone ha confermato che talento e visione di gioco non gli mancano. Rispetto a Gomes, che si occupa più dell’interdizione e meno dell’impostazione, il numero 10 ha mostrato di poter dare maggiore profondità, mettendo in movimento gli esterni e il centravanti con verticalizzazioni o lanci lunghi: al momento nessun altro rosanero ha queste caratteristiche, nemmeno Blin prima che si infortunasse. L’unico limite di un eventuale inserimento di Ranocchia davanti alla difesa riguarda proprio la fase di copertura: rincorrere gli avversari in ripartenza non è mai stato il suo forte, così come leggere i movimenti alle sue spalle, ma su questo può contare sull’apporto di un profilo abituato a corsa e sacrificio come Gomes, anche in una posizione diversa da quella classica.

L’alternativa per Dionisi è mantenere lo status quo e proseguire con il terzetto utilizzato, con alterne fortune, nelle partite più recenti: il numero 6 al centro con Segre a destra e Verre a sinistra. Quest’ultimo, nonostante una tecnica sopraffina, presenta ancora qualche difficoltà nel mantenere lo stesso rendimento per novanta minuti: un problema che ha riguardato diversi giocatori durante il campionato e che il tecnico dovrà risolvere quanto prima per alimentare le ambizioni di alta classifica.

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