Il tour de force inizia a entrare nel vivo, con il secondo impegno in quattro giorni cui seguiranno altre due sfide in nove giorni. Contro la Reggiana il Palermo ha fatto il suo dovere, ponendo fine a un digiuno interno che andava avanti da troppo tempo; a Mantova dovrà ripetersi per trovare quella continuità che in questa stagione è mancata. Mai, finora, i rosa hanno vinto due gare di fila: il cammino a singhiozzo non gli ha impedito di arrampicarsi fino al quinto posto, ma adesso bisogna inanellare una vittoria dopo l’altra per tenere il passo delle prime della classe. In trasferta Dionisi è imbattuto da oltre due mesi, ma a Modena ha interrotto una striscia di tre vittorie di fila con un secondo tempo sciagurato, in cui i padroni di casa hanno rimontato il doppio svantaggio: la vittoria con la Reggiana è sintomatica di un gruppo capace di reagire sul piano psicologico, soprattutto per la gestione del secondo tempo, dove, a parte il malinteso Baniya-Nikolaou, il Palermo non ha praticamente mai sofferto; adesso serve la conferma e Mantova, realtà che sta riassaporando la cadetteria dopo 14 anni di assenza, è un bel banco di prova. I «virgiliani» hanno costruito la loro classifica al Martelli, dove hanno raccolto 10 punti sui 12 totali senza mai perdere: poco importa che abbiano battuto squadre attualmente a fondo classifica (Cosenza, Cittadella e Salernitana), perché da ogni prestazione sono emerse solidità (appena 3 gol subiti) e una significativa spinta di pubblico malgrado i posti a sedere siano solo 11 mila. L’altra faccia della medaglia riguarda il rendimento degli ultimi 30 giorni, nei quali il Mantova non ha mai vinto: Mancuso e compagni hanno raccolto due pareggi con Carrarese e Brescia (unica gara non vinta tra le mura amiche) e altrettante sconfitte con Cesena e Sampdoria; la zona retrocessione inizia ad avvicinarsi pericolosamente, ragion per cui stasera i biancobandati chiederanno strada a un avversario più quotato. Se il Palermo vincesse al Martelli, cosa che tra Serie A e B non è mai riuscito a fare, si aprirebbero scenari interessanti per il prosieguo del campionato, ma soprattutto si manderebbe alla concorrenza un chiaro messaggio sulle potenzialità della squadra. Dionisi dovrà fare ancora a meno di Brunori, Lucioni e Saric, con Baniya e Sirigu che vanno ad aggiungersi all’elenco degli indisponibili: il forfait del primo era annunciato, dopo che un trauma al ginocchio destro lo aveva portato a uscire anzitempo contro la Reggiana, mentre il secondo è alle prese con l’influenza; prima convocazione per Di Bartolo, che si era fratturato il piede destro a Manchester a fine luglio. Malgrado una lista di infortunati non proprio breve il tecnico opererà qualche cambio rispetto alla vittoria con i granata, anche per dare riposo ad alcuni giocatori in vista degli impegni con Cittadella (domenica) e Frosinone (venerdì prossimo). Nedelcearu prenderà il posto dell’ex Trabzonspor al centro della difesa, con Nikolaou accanto a lui; sulle fasce agiranno ancora Diakité e Ceccaroni, con quest’ultimo preferito a Lund per la terza gara di fila. Scontata in porta la conferma di Desplanches, mentre il terzetto di centrocampo sarà lo stesso di sabato: Segre a destra, Gomes al centro, Verre a sinistra e Ranocchia ancora in panchina dopo gli zero minuti disputati contro i granata; in quell’occasione Dionisi ha preferito far subentrare Vasic, ma la scelta è stata presumibilmente agevolata da una situazione di punteggio tranquilla. In attacco Henry sarà costretto agli straordinari per il nuovo forfait di Brunori: alla sua destra agirà Insigne, in grande spolvero in quest’inizio di stagione, mentre sul versante opposto Di Francesco potrebbe riposare a vantaggio di Di Mariano. La gara del Martelli sarà un test per valutare l’apporto di chi ha giocato meno: solo con il coinvolgimento di tutti il Palermo potrà davvero spiccare il volo.