«La totale convergenza di numerosissimi elementi porta a ritenere tale operazione un mero artificio contabile, predisposto da Zamparini con la fattiva complicità di Morosi, per fare quadrare i conti della società e dissimulare il grave deficit patrimoniale, sottraendosi in tal modo agli obblighi previsti dal codice civile e dalla normativa federale in materia di società professionistiche». Si tratta di uno dei passaggi, contenuti nelle motivazioni della sentenza, con cui il presidente della quarta sezione del Tribunale, Bruno Fasciana, con i giudici a latere Daniela Vascellaro e Giangaspare Camerini, ha argomentato la condanna del commercialista e ex presidente del collegio sindacale rosanero Anastasio Morosi a 4 anni e 4 mesi di reclusione per le vicende finanziarie del vecchio Palermo calcio, all'epoca guidato da Maurizio Zamparini (nella foto), scomparso l'1 febbraio 2022 durante il dibattimento per il quale è stata dichiarata l'estinzione del reato.
Un servizio completo di Fabio Geraci sull'edizione di Palermo del Giornale di Sicilia
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