Un diluvio di fischi da parte dei tifosi rosanero, dopo la sconfitta del Palermo contro la Salernitana davanti a oltre venticinquemila spettatori. E il tecnico Alessio Dionisi non può che incassare, con stile, la disapprovazione del pubblico. «I fischi? Certamente - ammette l'allenatore - non fanno piacere. Durante la partita il sostegno è stato massimo, alla fine ci sta anche che la gente faccia capire che non è soddisfatta. Siamo noi che dobbiamo trovare un ordine. E dobbiamo trovare questa vittoria in casa che arriverà quando smetteremo in pensarci».
L'ultimo successo interno del Palermo risale allo scorso campionato, allo scorso 17 maggio (2-0 con la Sampdoria). Se le prestazioni non miglioreranno, il rischio è che la striscia negativa si allunghi ulteriormente. «Nel primo tempo - sottolinea Dionisi - abbiamo fatto diversi errori tecnici, regalando palla dove non c'era pericolo né aggressione avversaria. Siamo arrivati secondi su diversi palloni. Nel secondo tempo ci è mancato solo il gol. Ma avendo sbagliato nel primo tempo abbiamo messo la partita in salita. Fermo restando che il gol che abbiamo preso non dobbiamo prenderlo, perché non era neanche un tiro in porta».
La differenza tra rendimento esterno e interno è, al momento abissale. «Non possiamo essere ordinati nelle partite fuori casa - aggiunge, rincarando la dose il tecnico del Palermo - e poi,
quando possiamo alzare l’asticella, metterci a rincorrere in una partita in cui non dovevamo rincorrere. Dobbiamo essere più lucidi e gestire i momenti. Mi è piaciuto che i ragazzi che hanno sbagliato poi hanno avuto il coraggio di continuare a provarci. Siamo stati imprecisi sulle ripartenze e sulle seconde palle, dove siamo arrivati troppo tardi».
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