Palermo, al Barbera l'ultimo applauso a Totò Schillaci: al minuto 19 tutti si alzano in piedi
Un lungo applauso ha spezzato la partita che si è giocata ieri, 21 settembre, al «Barbera». Esattamente al minuto 19, lo stesso numero di maglia di Totò, tutto lo stadio si è alzato in piedi per l'ultimo tributo al «figlio di Palermo», nei pensieri della sua gente e dei tifosi fin dal pre partita quando cori e inni echeggiavano fino ai tornelli. In campo il nipote, Francesco Di Mariano, con il lutto al braccio come tutti i suoi compagni e gli avversari; sugli spalti invece c'era il padre di Totò, Domenico (Mimmo per tutti), che ha raccolto l'ultimo grande omaggio della città al suo mito. La cui salma, dopo il funerale che si è celebrato in Cattedrale, è stata cremata lo stesso pomeriggio al cimitero comunale di Delia, come anticipato dal Giornale di Sicilia. Le ceneri sono state riportate a casa e ancora si attende l’assegnazione, in quale cimitero, cioè la famiglia sceglierà di farlo risposare, ma per la famiglia sta prendendo sempre più quota l’opzione di volerlo tenere a casa. Il Cep dunque sarà la sua vera tomba: Totò riposerà lì dove è nato, cresciuto e si è formato come calciatore, in quegli stessi campetti di periferia che oggi l’Arcidiocesi sta riqualificando e intesterà al reale autore di quelle notti magiche che rimarranno scolpite nei cuori e nella storia dell’Italia, racchiuse tutte in quello sguardo e nel pugno al cielo. Sui social, dopo giorni di intimo silenzio, hanno preso corpo le parole del figlio di Totò, Mattia, che proprio l’altro ieri avrebbe dovuto discutere la tesi e festeggiare il traguardo della laurea. «Hai combattuto come un leone, il tuo cuore era d’acciaio, eri legato alla vita - scrive - così mi ha detto quella dottoressa con gli occhi azzurri, in quel reparto, negli ultimi giorni. Sei nato combattendo e sei andato via allo stesso modo. Forse ha vinto lui, forse... perché in realtà non è così: noi saremo sempre insieme, ovunque tu sia. Ti avevo promesso che sarei stato con te fino alla fine, ma ti ho mentito, perché tra me e te, tra il nostro legame, nel nostro amore, non ci sarà mai fine. Ora non so davvero come sarà senza di te, non so se il tempo sanerà e curerà questa ferita, ma so che tu mi aiuterai e guiderai, ne sono certo. Ti amo infinitamente, e la tua eredità continuerà a vivere nei nostri cuori. Grazie per quello che sei stato, grazie per quello che ci hai dato. Grazie di tutto, papà. Prima o poi ci rivedremo. Ti amo».