La sua avventura a Palermo è durata appena 64 giorni, per un totale di dieci partite tra campionato e play-off; adesso Mignani torna in viale del Fante guidando il Cesena, con il rischio di pagare a caro prezzo un’eventuale sconfitta. Il club rosanero in estate aveva deciso di sacrificarlo sull’altare del rinnovamento, affidandosi a Dionisi in panchina e De Sanctis nel ruolo di direttore sportivo; adesso anche i romagnoli stanno valutando la sua posizione dopo appena cinque giornate e in questo senso una rivincita al Barbera assumerebbe un significato davvero importante. Al Palermo Mignani ha ottenuto due vittorie, sei pareggi e quattro sconfitte: troppo poco per continuare con lui, che dopo il successo nel primo turno play-off con la Sampdoria è uscito con due ko in altrettante gare nella semifinale con il Venezia.
Il rapporto con la piazza è stato complessivamente buono, ma sotto la sua gestione è arrivata la contestazione più feroce nell’era City Football Group: prima le magliette consegnate dai giocatori ai tifosi contro lo Spezia, poi i 15’ iniziali e finali di sciopero della curva nord contro l’Ascoli, con tanto di ripetuto lancio di petardi sul terreno del Barbera. Il mancato rinnovo del tecnico si spiega in parte con l’incapacità di migliorare quanto lasciato da Corini: i rosa erano sesti in classifica e tali sono rimasti, senza mai dare l’impressione di poter risalire e rischiando addirittura l’esclusione dai play-off. A Cesena finora ha conquistato 7 punti, gli stessi del Palermo, ma il rapporto con la dirigenza si è raffreddato dopo le ultime due uscite, in cui i bianconeri hanno ottenuto una sconfitta e un pareggio pur essendo rimasti entrambe le volte in superiorità numerica. A La Spezia il ko è maturato all’ultima azione con i liguri già in dieci per l’infortunio del portiere Sarr, contro il Modena l’uomo in più (rosso a Caldara per un brutto intervento su Berti, che al Barbera non ci sarà) non è bastato per trasformare la x in vittoria e questo ha alimentato le tensioni. L’obiettivo è stemperarle in viale del Fante, ma la salita appare piuttosto ripida.
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