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Per il Palermo è ora di volare, ma occhio alla Juve Stabia

Si riparte fuori casa, serve una vittoria per iniziare a scalare la classifica. Trasferta trappola contro una neopromossa che ha il doppio dei punti dei rosanero. Al Menti non si può già sbagliare

L’ultima volta che Palermo e Juve Stabia si erano affrontate in Serie B la stagione, la 2013/14, aveva già preso un indirizzo ben definito: rosa a vele spiegate verso la promozione, «vespe» verso la retrocessione. A dieci anni e mezzo di distanza ecco il nuovo incrocio: è ancora presto per parlare di obiettivi, ma nel risultato del Menti si nasconderanno tanti indizi e tante verità sul futuro (a breve e lungo termine) di Brunori e compagni.

La Juve Stabia ha iniziato la propria stagione come meglio non avrebbe potuto: vittorie con Bari e Mantova, pareggi esterni con Catanzaro e Frosinone (nel 2023/24 rispettivamente quinta tra i cadetti e terzultima in massima serie), ma soprattutto una sola rete incassata, in continuità con una solidità difensiva che già l’anno scorso in C aveva conquistato tutti. Il Palermo sarebbe stato chiamato a non sottovalutare l’impegno in qualsiasi caso, ma nella situazione di classifica attuale sarà fondamentale affrontare l’incontro di oggi con il massimo delle motivazioni: i rosa hanno già lasciato per strada 8 punti su 12 e, sebbene la vetta sia solo a -4, un ulteriore passo falso alimenterebbe le sensazioni negative sorte nelle prime uscite. Vincendo, le «vespe» andrebbero a +7 su Brunori e compagni: un distacco tutt’altro che incolmabile con ancora 33 partite da giocare, ma una sconfitta contro una neopromossa rischierebbe di incidere non poco sulle ambizioni e sull’umore di squadra e piazza.

Nelle due settimane di preparazione alla sfida Dionisi ha lavorato a ranghi ridotti, dovendo fare a meno di cinque giocatori impegnati in Nazionale (Desplanches, Diakité, Lund, Peda e Saric) e altrettanti infortunati (Lucioni, Baniya, Verre, Appuah e Di Bartolo, più il lungodegente Gomis, che però è fuori lista): i suoi sforzi sono stati di carattere più psicologico che tattico, in modo da far prendere ai suoi ragazzi consapevolezza di quale sia la vera forza del Palermo e di come i risultati delle prime quattro uscite non ne rispecchino il valore reale. Il tecnico al Menti chiederà di coniugare il cinismo di Cremona e la grinta vista con il Cosenza, evitando di perdersi in errori banali o abbattersi se le cose non dovessero andare bene in qualche momento della partita: la sensazione è che basti poco per sbloccarsi e che da quel momento la testa di tutti possa essere sempre più libera.

Non è casuale che le uniche vittorie ottenute finora dai rosa siano arrivate sui campi più difficili, il Tardini (in Coppa contro il Parma) e lo Zini; d’altro canto nessuno si aspettava che in tre settimane di ritiro la macchina messa su da Dionisi potesse essere collaudata in tutti i suoi aspetti. I difetti emersi ad agosto sono stati limati negli ultimi giorni di mercato (benché persista la lacuna di un secondo terzino sinistro di piede mancino) e adesso bisogna raccogliere i frutti di tale lavoro: la storia recente insegna che il Palermo è quasi sempre capace di ricompattarsi quando all’inizio le cose non vanno bene e in questo caso l’occasione è d’oro, perché contrariamente al 2023/24 non sembrano ancora esserci 2-3 squadre in Serie B accreditate per prendere il largo e ottenere la promozione in scioltezza.

Spetta dunque ai rosa distinguersi in questo senso e per farlo chiederanno ancora una volta aiuto al loro popolo, che ha risposto presente nonostante i soli due giorni a disposizione per riempire il settore ospiti del Menti. A Castellammare ci saranno 300 cuori rosanero a spingere verso la seconda vittoria in campionato, ma i giocatori troveranno di fronte un ulteriore ostacolo rappresentato dal caldissimo pubblico stabiese, che riabbraccia la Serie B a quasi cinque anni di distanza dopo aver assistito attonito alla retrocessione del 2020 con gli spalti vuoti causa Covid: i tifosi delle «vespe» al momento stanno vivendo un sogno, toccherà al Palermo svegliarli così da ridare vigore al proprio sogno e lasciarsi definitivamente alle spalle il mini-incubo di questo pazzo primo mese di campionato.

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