Dopo lo 0-1 di Lecco del 10 marzo c’era ancora chi credeva nella Serie A: il secondo posto era lontano 7 punti e il momento buio delle precedenti tre partite (pari con la Cremonese, sconfitte con Ternana e Brescia) sembrava superato. Due mesi dopo la situazione è completamente ribaltata: il Palermo ha agguantato la qualificazione ai play-off per il rotto della cuffia, grazie al punticino ottenuto con l’Ascoli, e il miglior risultato in cui può sperare nell’ultima giornata è il sesto posto, che va difeso dagli assalti di Brescia e Sampdoria. Difficilmente si sarebbe potuta immaginare una simile prospettiva dopo la gara del Rigamonti-Ceppi, quando i rosa avevano un vantaggio di 11 punti sulle «rondinelle» e 12 sui blucerchiati; tuttavia la classifica delle successive otto giornate recita Sampdoria 15, Brescia 13, Palermo 4. Una stagione iniziata con l’auspicio di essere competitivi per la promozione sta dunque per chiudersi con il raggiungimento dell’obiettivo minimo, quei play-off che ad oggi per Brunori e compagni hanno le sembianze delle forche caudine: il Venezia terzo, potenziale avversario in semifinale, è infatti lontano 17 punti e nello scontro diretto al Barbera ha messo in atto un’autentica lezione di calcio. Ai rosa servirebbe una reazione come quella tra dicembre e febbraio, con i doppi confronti più che positivi con Como e Cremonese (al netto dell’harakiri nel secondo tempo dello Zini) e il pareggio con mille rimpianti a Parma; il cambio in panchina però non ha ancora dato i suoi frutti né nel gioco né nei risultati e contro l’Ascoli è arrivata una nuova beffa. Se il Palermo avesse confermato il vantaggio avrebbe tagliato automaticamente fuori il Brescia (che nel frattempo aveva ampiamente archiviato la pratica Lecco) dalla rincorsa al sesto posto, ma il bolide di Caligara ha riaperto tutto. Gli ultimi novanta minuti del 2023/24 saranno dunque all’insegna della passione. I rosa per l’ennesima volta saranno padroni del loro destino: battendo il Südtirol, che non ha più nulla da chiedere al campionato se non una chiusura dignitosa davanti ai propri tifosi, non sarebbe necessario guardare ai risultati degli altri campi e il fattore campo ai play-off diverrebbe realtà, con la prospettiva di un incrocio in semifinale con una tra Venezia e Como. In caso di parità al Druso, il Palermo dovrebbe sperare che Sampdoria e Brescia, entrambe messe meglio negli scontri diretti, non ottengano i tre punti: la squadra di Pirlo sarà impegnata in casa del Catanzaro, che è già sicuro di chiudere al quinto posto ma vuole scaldare i motori in vista degli spareggi, mentre quella di Maran fa visita a un Bari con l’acqua alla gola e che al massimo può sperare nel fattore campo ai play-out; è chiaro tuttavia che un ko dei pugliesi li proietterebbe quasi certamente alla retrocessione diretta visto che l’Ascoli, che ha gli stessi punti (38) e lo scontro diretto sfavorevole, è impegnato in casa contro un Pisa senza più obiettivi di classifica. In caso di sconfitta dei rosa a Bolzano, le speranze di conservare il sesto posto si ridurrebbero al lumicino: l’unica coincidenza che può aiutarli è un ko della Sampdoria al Ceravolo e un mancato successo del Brescia al San Nicola. Per fare bottino pieno Mignani, che domenica ha visto sfumare al fotofinish la sua prima vittoria al Palermo, dovrà puntare sulla differenza di motivazioni rispetto al Südtirol: i rosa visti contro l’Ascoli hanno mostrato più decisione in fase offensiva rispetto alle gare con Reggiana e Spezia, ma hanno ancora una volta toppato il secondo tempo lasciando campo e occasioni da gol agli avversari, capaci nel finale di trovare un pareggio che per entrambe le squadre è una sorta di contentino. Un’altra ripresa con ritmi così bassi potrebbe incidere pesantemente sulle prossime gare del Palermo, specialmente nei play-off, senza dimenticare che sia al Ferraris che al Rigamonti troverebbero un pubblico incandescente ad attenderli e che quello del Barbera ha bisogno della miccia giusta per riaccendersi.