Squadra che vince non si cambia (tatticamente), ma evidentemente neanche quella che... perde. Il Palermo sta attraversando uno dei periodi più bui della sua stagione e si appresta ad ospitare l’ennesima squadra affamata di punti salvezza, ovvero l’Ascoli. E per cercare di avere la meglio sugli avversari, nonostante la sconfitta di mercoledì contro lo Spezia, Mignani non sembra avere nessuna intenzione di cambiare qualcosa da un punto di vista tattico lasciando i propri uomini schierati col solito 3-5-2. Dopo aver perso in casa contro una Reggiana reduce da tre sconfitte di fila e con uno Spezia in bilico tra zona play-out e salvezza, i rosanero se la dovranno vedere con una formazione attualmente al 16° posto in classifica, che al momento significa play-out. Un piazzamento ad alto rischio quello dell’Ascoli, quindi, che suona come un allarme anche per il Palermo, che contro avversarie di questo calibro ha sempre fatto fatica. Da quando è arrivato a Palermo, infatti, Mignani ha sconfessato la sua idea tattica, quella che ha sempre utilizzato durante la sua carriera, ovvero giocare con il 4-3-3 o il 4-3-1-2, per utilizzare un più quadrato 3-5-2 con l’intento di trovare una compattezza che evitasse le solite imbarcate che il Palermo subiva nelle partite precedenti al suo arrivo, come proprio la sconfitta per 4-3 a Pisa che costò la panchina a Corini. E se nelle primissime partite il Palermo aveva lasciato intendere di essere riuscito a cambiare un po’ le sorti della propria difesa, capace finalmente di subire meno gol rispetto alle ultime volte, lo stesso non si può dire dal post-match di Palermo-Parma. Le ultime due uscite, infatti, hanno messo alla luce tutti quelli che sono i limiti del 3-5-2, perché il Palermo è stato costruito per giocare con un 4-3-3 e quindi è sprovvisto di giocatori in grado di ricoprire ruoli che solitamente sono determinanti nel modulo scelto da Mignani. I tre punti in cinque partite e le due sconfitte di fila certificano la fatica del Palermo ad adattarsi a questo modulo, che evidentemente non è stato assorbito dall’organico rosanero, che non si è espresso nel migliore dei modi sia da un punto di vista difensivo che soprattutto offensivo. Adattare come esterno di centrocampo un interno puro come Segre o sfruttare un esterno d’attacco come Di Francesco ad agire da mezzala, per esempio, sono mosse che non hanno pagato. Eppure anche contro l’Ascoli il tecnico non dovrebbe sconfessare le sue scelte tattiche, continuando a puntare su un sistema tattico che deve essere ancora assimilato dai rosanero, anche se di tempo a disposizione ce n’è sempre meno. Se tatticamente si dovrebbe proseguire sulla stessa falsariga delle ultime partite, tuttavia appare quantomeno scontato che rispetto soprattutto all’ultima partita persa contro lo Spezia, Mignani decida di cambiare qualche interprete provando a sfruttare le doti atletiche e tecniche di quegli elementi che possono garantire maggiore affidabilità sotto ogni punto di vista. In porta confermato Pigliacelli, uno dei pochi incolpevoli di queste ultime due sconfitte. La difesa, tornata in difficoltà con i 3 gol subiti in due partite, sarà presumibilmente quella vista a La Spezia, con la conferma di Ceccaroni come centrale di sinistra e Lucioni in mezzo con a destra Diakité. A centrocampo ci sarà un vero e proprio rebus che solamente domani verrà svelato con l’ufficialità delle formazioni titolari. Nel ruolo di esterno, a destra sarà ballottaggio tra Buttaro e Segre. Se dovesse essere scelto il secondo, allora il posto da titolare come mezzala andrebbe nuovamente a Henderson, con Gomes in cabina di regia e Ranocchia titolare da mezzala sinistra. Il numero 14, infatti, dovrebbe essere la novità più importante dello schieramento rosanero, visto che in queste ultime due partite non ha mai iniziato dal primo minuto. Sarebbe la prima volta dopo otto partite, visto che Ranocchia non gioca da titolare dalla trasferta di Lecco, che è anche l’ultima vittoria del campionato dei rosanero. L’altra opzione è la conferma di Di Francesco come mezzala. A sinistra, vista anche l’assenza di Aurelio, sarà ancora Lund a presidiare la fascia, nonostante lo statunitense sia stato protagonista in negativo nella sconfitta del Picco. E in attacco? L’unico sicuro del posto è capitan Brunori, al suo fianco sarà vera e propria bagarre. La suggestione di Di Francesco come seconda punta è reale, ma potrebbe nuovamente tornare titolare Mancuso, vista la poco concreta prova offerta da Soleri contro lo Spezia. Ancora un giorno prima di sciogliere le riserve e cercare la prima vittoria dell’era Mignani.