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Il Palermo fa fatica in trasferta, ma Mignani è uno «specialista»

Sabato a Cosenza va subito invertito il trend, i «lupi» davanti ai loro tifosi non vincono dal 20 gennaio

Il confronto con la Sampdoria ha dato una prima risposta sul carattere ritrovato del Palermo, che però adesso dovrà confermare come questa scossa emotiva non sia stata solo occasionale, ma il primo tassello verso un estremo tentativo di risalire in classifica: per interrompere una striscia negativa che prosegue da tre partite (e che in generale vede i rosa con un solo successo nell’ultimo mese e mezzo) sarà fondamentale vincere e convincere nella delicata trasferta di Cosenza.

Nelle ultime tre gare esterne la fragilità difensiva del Palermo è emersa in tutta la sua drammaticità: contro Brescia e Pisa sono arrivati quattro gol a testa, tutti distribuiti nella stessa frazione di gioco (nel primo tempo al Rigamonti, nel secondo all’Arena Garibaldi), e il fatto che a Lecco la porta di Pigliacelli sia rimasta inviolata è apparso più casuale che frutto di un’accurata organizzazione difensiva, dal momento che i blucelesti hanno avuto diverse occasioni per andare a segno. Una delle ragioni dell’avvicendamento in panchina tra Corini e Mignani riguarda proprio l’incapacità dell’ex tecnico di trovare risposte quando gli avversari prendevano coraggio: diverse volte nell’arco della stagione i rosa hanno subito più di un gol nello spazio di pochi minuti, sprecando vantaggi importanti o lasciando definitivamente scappare i rivali.

Mignani avrà dunque il compito di restituire ai meccanismi difensivi quella compattezza che nelle gare fuori casa di inizio campionato sembrava quasi inscalfibile. Il primo banco di prova sarà tutt’altro che semplice, perché il Cosenza ha nell’imprevedibilità una delle sue stelle polari e vuole lasciarsi alle spalle la zona play-out: i «lupi» davanti al loro pubblico hanno vinto appena una delle ultime nove partite (4-2 al Venezia il 20 gennaio), ma hanno mezzi tecnici di livello e prima del crollo in classifica avevano accarezzato a lungo i play-off. Anche le successive trasferte del Palermo saranno contro avversari in una posizione pericolante, Spezia e Südtirol, ma una striscia positiva potrebbe dare ancora più motivazioni e concentrazione per affrontarli.

La fase offensiva è l’aspetto su cui Mignani può fare più affidamento per invertire il trend esterno: nelle sette trasferte del 2024 infatti l’unica gara senza segnare è quella di Cittadella, per il resto i rosa hanno realizzato 11 gol. Il problema, strettamente legato alla fragilità difensiva, riguarda i punti totalizzati nel nuovo anno: fuori casa sono appena 8, frutto di due vittorie (arrivate peraltro contro i fanalini di coda Feralpisalò e Lecco), due pareggi e tre sconfitte. Anche la gestione di gara è un aspetto su cui il tecnico proverà a dare una sterzata: in tutti e tre i ko, così come nella «x» con la Cremonese, il Palermo ha sprecato una situazione di vantaggio, perdendo occasioni ghiotte per rimanere in scia della promozione diretta.

A trasmettere ottimismo sul prosieguo del campionato è il lavoro svolto da Mignani nelle gare esterne del 2022/23: il suo Bari, da neopromosso, ha chiuso con il maggior numero di punti (35 come il Frosinone) e il miglior attacco (28 gol, anche qui stesso dato dei ciociari), gettando le basi per il terzo posto che comunque non sarebbe bastato ad assicurare la promozione, con il sogno spezzato dal Cagliari all’ultimo minuto dei play-off. Ora il nuovo tecnico rosanero proverà a lasciarsi alle spalle il passato, in termini di risultati ma non di approccio alle sfide: il tutto con la consapevolezza che ad accompagnarlo in trasferta ci sarà sempre un’importante fetta di pubblico.

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