Per definizione, il Palermo è una squadra che ama soffrire e i suoi tifosi ne hanno fatto quasi una scelta di vita. La partita con il Pisa non fa eccezione: avanti grazie alla fortuna e al talento di Brunori, incassa il 2-2, resta in dieci, rimette la testa davanti e poi subisce un’incredibile rimonta. L’ennesima. Il buco nero in cui si è infilato il Palermo sta diventando un tunnel senza uscita e la mazzata presa dai nerazzurri toscani se non avrà conseguenze immediate sulla classifica dei rosanero (sono sesti), alimenta la paura di finire fuori dalla griglia play-off e perdere anche l’ultimo treno per quella lettera che ad oggi non si può nemmeno pronunciare. La parola che invece adesso si deve dire è crisi. Vera. Reale. Certificata dai numeri: dopo Cremona, il Palermo ha messo in carniere solo 3 punti, quelli ottenuti a Lecco, in cinque partite. Un andamento oltre che lento, da zona retrocessione. La stagione sta diventando una via crucis e pure Eugenio Corini adesso può (dovrebbe) essere messo in discussione dal City, che finora è stato molto indulgente nei suoi confronti e al Genio ha concesso tutto: tempo, comprensione, pazienza. Persino sul mercato è stato accontentato. La crisi del Palermo, dunque, è conclamata. E dopo la partita dell’Arena Garibaldi Anconetani ha argomenti nuovi e vecchi da presentare. Stavolta il tema, anzi i temi, sono stati due: la difesa che ha concesso troppo e il nervosismo, quello che ha rischiato di mandare a gambe all’aria prestissimo il piano tattico di Corini, che già dopo 14 minuti ha visto mezza difesa finire nel taccuino dell’arbitro. Nervosismo che ha spezzettato per almeno un’ora ogni abbozzo d’azione e che alla fine, con l’ultima goccia, ha fatto traboccare il vaso, con l’ingenuità di Gomes che ha steso Valoti a centrocampo in una situazione di gioco che non era certo a rischio. Il resto lo hanno fatto le maglie troppo larghe della difesa e le prodezze di Matteo Tramoni che si è rivelato un’iradiddio per Ceccaroni e Nedelcearu. L’attaccante pisano che non vedeva il campo da 7 mesi per un infortunio ha piazzato una doppietta che ha steso i rosa. E cancellato l’idea, balenata ad un certo punto della partita, che potesse finire come all’andata, quando il Palermo passò dal 2-0 al 2-2, riuscendo alla fine a portarla a casa. Ma non sempre i miracoli si ripetono. La fredda cronaca, per dirla con un Albanese d’annata, si apre con un brivido per Pigliacelli, che vede carambolare sul palo la palla colpita di testa da Valoti e deviata provvidenzialmente da Brunori. Nei primi venti minuti il Pisa controlla il gioco e trova con facilità la circolazione della palla, che gira come in una partita di pallanuoto, da un fronte all’altro. A svegliare il Palermo è un gol di Di Francesco, bellissimo, al 24’, che manda la palla all’incrocio dei pali dopo aver controllato un lungo lancio di Gomes. Il Var (e solo il Var poteva vederlo) annulla per fuorigioco, ma i rosanero capiscono che possono dire la loro. Il vantaggio arriva al 32’ con un calcio di punizione-gioiello dal limite dell’area di Brunori che si insacca all’incrocio dei pali. E siccome l’attaccante è in giornata di grazia serve l’assist per l’americanino Lund, al 42’, che si inserisce in area e calcia di sinistro sul primo palo per il 2-0. Al rientro dagli spogliatoi, però, è un altro Palermo. È quello di Cremona, per dare un’idea. Sembra in bambola e il Pisa capisce che ne può approfittare. E infatti al 14’ la squadra di Alberto Aquilani accorcia le distanze con D’Alessandro, lasciato libero in area da Di Mariano e senza particolare pressione da Vasic, che prende la mira e mette la palla alle spalle di Pigliacelli. Servono altri 4 minuti al Pisa per pareggiare con Bonfanti, anche lui tutto solo e libero di colpire in area. I rosanero non si scuotono e al 19’ restano anche in dieci per l’espulsione di Gomes per somma di ammonizioni. Alla mezz’ora arriva l’occasione che risveglia il Palermo: Vasic subisce fallo in area, dal dischetto al 31’ va Brunori che spiazza Loria, il portiere di Custonaci cresciuto nella Juventus. Tutto sembra mettersi bene per i rosanero, ma al 39’ il Pisa pareggia con Matteo Tramoni, appostato, in beata solitudine, al limite dell’area sugli sviluppi di un angolo. Una rete che dà ai nerazzurri il fuoco per tentare l’incredibile ribaltone, mentre il Palermo svanisce dal campo. Pigliacelli, che ha già fatto un paio di miracoli, osserva l'attaccante originario di San Cataldo Torregrossa divorarsi un gol fatto. L’incubo si materializza al 91’, sempre Tramoni raccoglie una respinta corta della difesa, firma la doppietta, regala la vittoria al Pisa e getta nello sconforto il Palermo.
Pisa-Palermo 4-3
Marcatori: pt 32' Brunori, 42' Lund; st 14' D’Alessandro, 18' Bonfanti, 31' st Brunori (rigore), 39' e 46' M. Tramoni Pisa (3-5-2): Loria 6; Calabresi 6 (33' st M. Tramoni 8), Caracciolo 6, Canestrelli 6.5; D’Alessandro 6.5 (33' st L. Tramoni 6), Marin 6.5, Esteves 7.5, Valoti 6, Barbieri 5.5 (1' st Beruatto 7); Moreo 6 (33' st Torregrossa s.v.); Bonfanti 7 (44' st Veloso sv). In panchina: Nicolas, Leverbe, Touré, Beruatto, Masucci, Arena, De Vitis, Piccinini. Allenatore: Aquilani 7 Palermo (4-3-3): Pigliacelli 6,5; Diakité 5, Nedelcearu 5, Ceccaroni 5 Lund 6; Coulibaly 5.5 (20' pt Vasic 6), Segre 5.5, Gomes 5, Di Mariano 5 (37' st Graves sv), Brunori 7.5 (37' st Soleri s.v.), Di Francesco 6 (28' st Aurelio 6). In panchina: Desplanches, Jensen, Lucioni, Stulac, Mancuso, Insigne, Henderson, Traore. Allenatore: Corini 5 Arbitro: Fourneau di Roma 6 Note: Spettatori 8.141. Al 190 st espulso Gomes per doppia ammonizione. Ammoniti: Gomes, Coulibaly, Barbieri, Calabresi, Caracciolo. Angoli: 9-1. Recupero: pt 4'; st 7'