Dopo avere sciupato negli otto giorni più balordi della stagione quel patrimonio di punti, di entusiasmo e di credibilità che si era costruito faticosamente in questa prima parte del girone di ritorno, il Palermo prova a ripartire oggi da Lecco (stadio Rigamonti-Ceppi, ore 16.15) con l’unico obiettivo possibile: salvare il salvabile. E per «salvabile» intendiamo la possibilità di approdare ai play off in una posizione di favore, provando a scalare qualche posto sull’attuale sesto. Il secondo, che alla vigilia della gara di Cremona di appena due settimane fa sembrava alla portata dei rosa, è matematicamente ancora possibile con dieci partite da giocare, ma il rendimento della squadra di Corini e il cammino regolare del Parma e della formazione di Stroppa rendono questo traguardo assai difficile. Il tecnico rosa, dopo il ko di Brescia, s’era lasciato scappare di non credere più nella possibilità di una promozione diretta in A, poi ha corretto il tiro consapevole di avere deluso i fans più ottimisti, ma al di là delle parole più o meno di circostanza la situazione è apparsa chiara nelle ultime tre partite, sia con i titolari (Cremona e Ternana), sia con le seconde linee (Brescia): il Palermo s’è sfaldato. A Eugenio Corini il compito di ricompattarlo, per l’ennesima volta in questa stagione di alti e bassi, come sulle montagne russe. Ben sapendo che la sua panchina potrebbe essere a rischio. Nulla di ufficiale, da Manchester non trapela nulla e il management locale non apre bocca, ma da qualche giorno da più parti circola il nome di Luca Gotti (ex Udinese e Spezia) e andare a fondo anche contro l’ultima della classe potrebbe costare caro al tecnico di Brescia. Il quale oggi tornerà a schierare la migliore squadra possibile, col solito dubbio Insigne-Di Mariano (decisamente favorito) sulla destra. E la tentazione Traoré a sinistra. Torneranno titolari Ranocchia, Segre e Diakitè, che erano rimasti inizialmente fuori a Brescia, ma che erano presenti sia a Cremona che in casa con la Ternana. Per dire che anche al completo questo Palermo ha mostrato precise fragilità, soprattutto nella fase difensiva. Con errori individuali e collettivi inspiegabili. In questi giorni è stato messo alla berlina il turnover di Brescia, ma contro le «Rondinelle» fin quando è rimasto in parità numerica, il Palermo era in vantaggio, nonostante i numerosi cambi nello schieramento iniziale. L’espulsione di Marconi ha fatto saltare il banco. Le successive scelte di Corini non hanno migliorato la situazione, spianando la strada del successo alla formazione di Maran. Dunque, non basta a nostro parere recuperare i cosiddetti titolari per riprendere la corsa. Servono qualità smarrite come compattezza, attenzione e umiltà. Anche contro un avversario «disperato» come questo Lecco ultimo in classifica e lontano dalla zona play-out, che ha vissuto una settimana terribile. Con l’esonero e il reintegro del tecnico Aglietti, con il licenziamento del direttore sportivo Fracchiolla e la contestazione dei tifosi. E dire che a fare precipitare la situazione a Lecco è stata la sconfitta al 92’ a Bolzano contro il Sudtirol, una sconfitta di misura e assolutamente in linea con i valori delle due squadre. È stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, ma l’ultima prestazione dei lombardi è stata assolutamente dignitosa, sarebbe pericoloso ritenere il Lecco una squadra allo sbando e pensare alla partita odierna come una passeggiata di salute. Il Lecco ha un piede in Serie C, ma ha vinto a Palermo, è una delle tre squadre che ha battuto il Parma, il suo organico non è proprio da gettare (Inglese, Novakovich, che all’andata con le sue sponde mise in crisi la difesa rosa, Crociata, Ionita, Lepore etc.) e come abbiamo detto sarebbe un errore non approcciare la partita con la mentalità giusta. Una mentalità in cui coraggio e attenzione abbiano eguale dignità, per valorizzare al meglio un organico che per i suoi valori individuali può dare di più, può esprimere un calcio migliore e più armonico e - azzardiamo - può anche provare una clamorosa rimonta. Anche il terzo posto sarebbe un piazzamento con vista sulle Serie A. A patto di vincere oggi sull’altro braccio del Lago di Como. Il Palermo non sta bene ma nulla è perduto, ci sono trenta punti in palio, dieci partite da giocare come dieci finali, qualsiasi sia l’avversario. Provarci è un dovere, anche nei confronti di una tifoseria che quest’anno ha subito pesanti umiliazioni e che nonostante tutto anche oggi sarà presente in massa allo stadio di Lecco. E fin quando ci credono loro, anche la squadra ha il dovere di crederci. Lo dimostri oggi in campo.