Arma in più, risorsa inesauribile. Jacopo Segre è il bomber inaspettato del Palermo. Per lui il calcio è una specie di ossessione: «Passo la sera prima della partita, e la mattina stessa, a immaginare e visualizzare quello che può succedere in campo. Anche durante il riscaldamento cerco di pensare e trovare tanti piccoli stimoli che mi possano dare un vantaggio durante la partita. Alcuni gol è come se li avessi già vissuti», ha detto il centrocampista piemontese a Cronache di Spogliatoio. Ogni giorno è un’opportunità per migliorarsi: «In campo cerco sempre di migliorarmi e concentrarmi sugli aspetti sui quali posso dare di più». Il Palermo è ormai la sua casa, la piazza che lo sta facendo diventare grande. E con una passione viscerale come quella che trasmettono i tifosi rosanero tutto è più facile: «Trentamila persone sugli spalti è una cosa senza senso - ha ammesso -. Un’energia e una passione clamorosa che noi percepiamo in campo. Sembra una frase fatta ma spesso, quando giochiamo in casa, è come se avessimo un uomo in più». Una stagione straordinaria con sette gol (di cui 6 di testa) e una ciliegina sulla torta: «La laurea? Mi sono tolto una grande soddisfazione. Ho seguito il consiglio dei miei genitori e ho svolto con entusiasmo tutto il corso di laurea. Ho studiato cose inerenti al mio percorso da calciatore e soprattutto mi è servito per staccare la spina dal continuo pensiero legato al calcio. Il prossimo step sarà qualcosa legato alla nutrizione o al marketing, due ambiti che mi incuriosiscono molto». In serie B, nessuno tra i centrocampisti ha segnato più di lui. Intelligente e bravo, il "dottor Segre" è l’anima del Palermo di Corini.