L’anno nuovo comincia con una… sorpresa, perché per via di questo calendario asimmetrico per la prima volta sperimentato anche in Serie B (di cui ci sfugge ancora l’utilità) il Palermo inizierà il girone di ritorno sul campo del Cittadella che ha affrontato appena due mesi fa e che per quanto fatto nelle ultime partite prima del riposo può considerarsi una delle squadre più in forma del campionato. Sei vittorie nelle ultime otto gare del 2023, con soli cinque gol subiti. La rincorsa della squadra veneta che precede i rosa di un punto iniziò a Palermo l’11 novembre, quando vincendo nei minuti di recupero al Barbera, dominando la ripresa grazie al movimento dei suoi rapidi centrocampisti (Vita e Cassano anzitutto), scatenò la contestazione nei confronti del tecnico Corini. Quella gara lanciò i veneti, sprofondò i rosa ma col tempo qualcosa è cambiato: il Palermo ha vinto due delle ultime quattro partite, raramente ha giocato un gran calcio, ma ha recuperato vigore fisico, punti e fiducia in se stesso. Tanto da ricaricare le pile di una tifoseria col morale sotto i tacchi: la corsa alla Serie A è ripartita col giusto entusiasmo come testimonia il saluto degli ultrà alla squadra in partenza, ma tornando al calendario avremmo preferito di gran lunga affrontare il Bari al Barbera, ricalcando la sequenza del girone di andata. Una ripartenza difficile, a dispetto delle «dimensioni» del club più piccolo della categoria insieme con la Feralpisalò, che grazie a un’attenta programmazione e alle intuizioni del direttore sportivo Stefano Marchetti riesce da tanti anni a difendere la serie cadetta, con frequenti partecipazioni ai play-off. Chiamiamola forza del gruppo e dell’umiltà, a cui il Palermo oggi opporrà la spinta dei propri fans che saranno numerosi (almeno 1.500), la certezza che in trasferta i rosa hanno perso una sola volta (a Genova), una tradizione positiva al Tombolato e il recupero di giocatori che nelle ultime gare del 2023 hanno dato un contributo importante, come Di Francesco e Insigne. Fondamentali in una gara in cui le ripartenze s’annunciano ancora una volta decisive. Del resto il Palermo da due anni fonda tutte le sue fortune sulla capacità di colpire in contropiede. Sarà il Palermo delle ultime giornate e questo può essere solo di conforto. L’intesa si cementa anche giocando insieme. Rilevante solo l’assenza di Lucioni, che è partito ma non dovrebbe giocare in quanto non ancora al meglio. Al suo posto Nedelcearu. Giocherà Graves che ha fatto benino a destra al posto di Mateju, il centrocampo dovrebbe riproporre Henderson, Gomes e Segre, e come accennato la speranza di Corini è che Di Francesco e Insigne diano seguito alle buone prestazioni di fine anno. Basterà per battere una squadra che in casa ha perso una sola volta (contro la Cremonese), che come abbiamo detto è reduce da un filotto importante e pur avendo ceduto in estate il suo miglior giocatore (Antonucci) è riuscita a rinnovarsi senza spese? Anno nuovo, vita nuova si suole dire e chissà che in queste due settimane di riflessioni la squadra rosanero non sia riuscita perfino a trovare un’idea comune di calcio. Corini non è più in bilico ma possiamo dire che nei cuori del popolo rosa è in uno stato di «limbo», oggi avrà la possibilità di prendersi una rivincita nei confronti del suo quasi omonimo Gorini e di recuperare qualche consenso tra i fans. La gara d’andata dovrebbe servire da lezione: vietato lasciare l’iniziativa ai rapidi funamboli del Cittadella. La prima partita dell’anno sarà anche la prima delle tre che il Palermo giocherà a mercato aperto. Situazione sempre complessa dal punto di vista mentale. Qualche rosa sa di dovere andare via, qualcuno teme che con l’arrivo di nuovi acquisti giocherà di meno, si sta al telefono con i procuratori, insomma queste sono partite che richiedono grande maturità. E in quanto alle necessità di questa squadra senza volere entrare nel merito delle trattative in corso vogliamo appellarci al solito e abusato aneddoto sul compianto Angelo Massimino. Che su consiglio del proprio allenatore chiese se al mercato del calcio fosse possibile acquistare l’amalgama per il suo Catania. Ecco, per puntare alla Serie A basterebbe che questo Palermo uscisse dal mercato di gennaio con un sistema di gioco più armonico e compatto, per sfruttare al meglio tutte le sue attuali potenzialità. Sarebbe già un bel passo avanti. Federico Di Francesco nella foto di Tullio Puglia