Col rischio di apparire ripetitivi e forse anche ottimisti a dispetto della realtà che sta davanti agli occhi di tutti, diciamo che questo pomeriggio contro il Pisa il Palermo ha la possibilità di svuotare, almeno in parte, il barile di veleni che ha accumulato nelle ultime giornate. Lo diciamo principalmente in virtù del fatto che il Pisa è una delle poche squadre che sta (male) come il Palermo, se non peggio. E non solo per una classifica assai a rischio, considerato che la squadra guidata dal giovane Aquilani ha sette punti in meno dei rosa. Ma anche per lo stato d’animo, per la crisi di fiducia per gli ultimi risultati (una sola vittoria in sette partite) e per le aspettative deluse. Contro questo Pisa il Palermo ha l’occasione di tornare alla vittoria e prendere fiato dopo una serie di partite che definire deludenti è un eufemismo. Dopo avere affrontato Catanzaro e Parma, due squadre che volano e giocano un calcio stellare al confronto di quello dei rosa, un avversario che stenta e che sarà perfino privo di giocatori importanti come gli attaccanti Torregrossa e Matteo Tramoni e il terzino esterno Beruatto. Tutti punti di forza della squadra toscana. Riusciranno i rosa a battere un avversario in crisi di risultati e rimaneggiato? È l’ultima scommessa di Eugenio Corini, che riesce sempre a vedere il bicchiere mezzo pieno. Beato lui. Ma così facendo, con questa comunicazione sempre ecumenica e spesso scollata dai fatti, l’allenatore bresciano ha creato un solco profondo con la tifoseria rosanero, che gli rimprovera non solo una posizione in classifica lontana dai programmi estivi, ma anche la totale mancanza di gioco. Dunque, un altro test per capire se il Palermo può tornare a inserirsi nella lotta per i primi posti, se riuscirà a restare a distanza dalla zona play-out e se Corini è ancora nelle condizioni di guidare questa squadra. Dopo il pari di Parma la situazione resta ancora molto complessa. Due fatti precisi fanno coraggio: la relativa caratura dell’avversario (ma al Barbera sono passate squadre che stavano in fondo alla classifica) e la ritrovata vena di Matteo Brunori, che con i due splendidi gol di Parma ha risalito, soprattutto per prestigio e considerazione, la classifica dei bomber. Oggi (calcio d'inizio alle 16.15) le speranze dei rosa sono affidate alle invenzioni di Brunori e alla tenuta di una difesa che per settanta minuti al Tardini ha fatto il suo dovere. Una difesa a cui mancherà lo squalificato Mateju, pupillo di Corini e finora sempre presente. Al suo posto, a destra, Graves o Buttaro, che si contendono una maglia con eguali possibilità. Il danese ha caratteristiche più prudenti, ha una possibilità in più di giocare. Brunori e buona difesa, sono queste le armi principali di una squadra che non ha mai trovato un filo conduttore per il proprio gioco. Gran parte dei fans attribuisce le colpe al tecnico, ma ci sono criticità in organico che nascono dalle scelte estive. Un 4-3-3 si basa principalmente sulla forza degli attaccanti esterni, che finora non hanno funzionato per niente. Tanto che il migliore è stato, per quel poco in cui è stato impiegato, Nicola Valente. Che però anche oggi non dovrebbe giocare titolare. I favoriti sono ancora Di Mariano a destra e Di Francesco a sinistra, un gol in due dall’inizio della stagione. Tutto il resto è da inventare partita dopo partita, come se si fosse alla prima giornata di campionato. Un rodaggio infinito. Intese, movimenti con e senza palla, schemi: raramente s’è visto qualcosa di gradevole in questa stagione che doveva essere quella del rilancio di Stulac nel ruolo di mente di questa squadra. Per questo è stato ingaggiato lo sloveno, a cui anche oggi Corini dovrebbe preferire Gomes. Diciamo dovrebbe perché raramente le previsioni della vigilia in merito al centrocampo del Palermo sono state indovinate. E solo una volta, giocando col modulo 4-3-3, Corini ha schierato per due partite di fila gli stessi centrocampisti, contro Feralpisalò e Ascoli. Oggi le indicazioni porterebbero alla conferma dei tre che hanno giocato a Parma: Gomes, Segre e Coulibaly, ma come abbiamo detto la certezza l’avremo solo un’ora prima della gara. Dubbi, paure, delusione, l’entusiasmo delle prime giornate di campionato s’è perso per strada e come diceva Gino Bartali: è tutto da rifare. E tra le priorità di questo Palermo c’è quella di riconquistare il Barbera, da sempre teatro delle imprese più belle ma in questa stagione terra di conquiste: quattro sconfitte in otto partite è un bilancio misero, quei ventimila che anche oggi sosterranno la squadra meritano una risposta. Anzi, un risarcimento.