Palermo

Sabato 23 Novembre 2024

Parma-Palermo, trasferta da sempre difficile per i rosanero: l’ultimo successo al Tardini oltre 50 anni fa

Tifosi del Palermo allo stadio Tardini di Parma

Si avvicina sempre di più la sfida tra Parma e Palermo. Un match dal sapore di serie A tre due delle squadre più blasonate del campionato cadetto. I rosanero torneranno allo stadio Ennio Tardini, là dove non vincono ormai dal lontanissimo 1965. A decidere, in quella occasione, fu un gol di Troja, scomparso questa estate all’età di 78 anni. In generale, quella tra emiliani e siciliani sarà la 54esima sfida tra serie A, B e Coppa Italia. I rosanero sono leggermente in vantaggio con 21 vittorie contro le 17 dei crociati; sono stati 15 invece i pareggi complessivamente. Lo scenario cambia notevolmente in terra emiliana, dove il Parma ha vinto ben 12 volte sui 26 incontri disputati. Solo 5, sono stati i successi del Palermo al Tardini e 9 i pareggi. In serie A i crociati non hanno mai perso in casa contro il Palermo, mentre in cadetteria il dato è più equilibrato con 6 vittorie per i padroni di casa, 5 del Palermo e 3 pareggi. La prima volta in assoluto tra i due club fu nella stagione 1930-1931, quando terminò con il risultato di 0-0. L’anno successivo, vinse invece il Palermo a tavolino per 0-2 per rinuncia degli emiliani che a fine anno sarebbero arrivati ultimi. Parma-Palermo porta con sé una grande catena di ricordi, come l’incredibile pareggio per 3-3 della stagione 2004-2005 con reti di Gilardino (doppietta) per biancoblù e Toni e Brienza per i rosanero. Il match del 2011 invece è quello dell’ultimo gol di Pastore con la maglia dei siciliani. Finì 2-1, proprio come lo scorso anno, quando a decidere furono Adrian Benedyczak e Woyo Coulibaly per la squadra di Pecchia, mentre a niente servì la rete del momentaneo pareggio di Soleri lato Palermo. Proprio il 26enne recupererà per la sfida del Tardini e chissà che non possa essere un segno del destino. Per il Palermo, i precedenti parlano chiaro: a Parma è da sempre una trasferta ostica e arriva nel momento forse peggiore degli ultimi tre anni. Eppure per Corini non esiste altro risultato che la vittoria se vuole restare al timone della squadra.

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