Un pubblico inferocito, una classifica simile alla scorsa stagione, una squadra sconnessa e scoraggiata, una concorrenza affamata: al centro c’è un uomo solo, che vede la fiducia nei suoi confronti diminuire settimana dopo settimana. Eppure, nonostante i risultati non arrivino, l’avventura di Corini al Palermo almeno per ora non sembra destinata a finire: il tecnico, dopo l’ennesimo flop casalingo con il Catanzaro, ha avuto un confronto con Gardini e Rinaudo ribadendo la volontà di ridare vigore alla classifica dei rosa, scesi all’ultimo posto disponibile per la lotteria play-off. Non esattamente quello che i tifosi sognavano alla vigilia del campionato. Se dopo il Cittadella la posizione di Corini non era mai stata messa in discussione, nonostante la dura contestazione nei suoi confronti in viale del Fante, stavolta a esaurire la pazienza non è solo il pubblico: l’arretramento in graduatoria non può certo fare piacere al City Group, viste le ambizioni di promozione diretta. Un esonero alla vigilia di una sfida estremamente delicata come quella del Tardini non sembra al centro dei piani dirigenziali, ma ciò non esclude che possa concretizzarsi nelle settimane successive: in questo senso, il tecnico e il suo staff si giocano tutto con Parma, Pisa, Como e Cremonese. Il primo appuntamento con una diretta concorrente è andato male, nel risultato e nel gioco: per entrambi gli aspetti un’inquietante involuzione da fine ottobre, con i rosa capaci di battere il solo Brescia e un bilancio horror di due pareggi e quattro sconfitte (tre in casa) da contorno. Le prossime gare, Pisa a parte, saranno tutte con avversarie più su in classifica: se Corini riuscirà a ritrovare l’ispirazione e la compattezza delle prime giornate la sua avventura a Palermo dovrebbe andare avanti, se così non fosse il suo destino sarebbe segnato. Un cambio prima della sosta invernale sarebbe insolito per il CFG che, come visto dopo le dimissioni di Baldini a luglio 2022, per la scelta degli allenatori tende a prendersi il tempo necessario e valutare una serie di parametri: esonerare Corini alla vigilia di impegni così delicati, soprattutto in relazione allo stato psicologico dei rosa, rischia di spingerli a un nuovo filotto di passione; continuare con il tecnico attuale invece gli garantirebbe un’ultima chance per dare quella scossa di cui i giocatori hanno bisogno. Il target, come Corini stesso aveva ammesso prima del Cosenza, è non scendere sotto il quarto o quinto posto: la distanza non è incolmabile, dal momento che chi li occupa attualmente (Cremonese e Modena) è a +2, ma a differenza del Palermo - adesso ottavo - le concorrenti per la Serie A corrono. Anche la distanza dalla vetta, in ottica promozione diretta, potrebbe essere tenuta in considerazione dal CFG: un successo del Parma domenica prossima lo proietterebbe a +12 sui rosa, ovvero quattro vittorie di distanza. Un abisso. La sosta invernale darà modo alla dirigenza di riflettere non solo sulla guida tecnica, ma anche sul mercato: diversi giocatori, alcuni dei quali scelti dal tecnico in prima persona, hanno deluso le aspettative e potrebbero essere salutati a gennaio; improbabile una rivoluzione, ma su alcuni reparti (terzino destro in primis) sono previsti interventi drastici. La posizione di Corini non è l’unica in bilico: anche Rinaudo, che ha definito tutte le strategie di mercato insieme al tecnico, potrebbe essere a rischio. Il CFG, dopo le dimissioni di Castagnini, non si era fatto remore a puntare su di lui nonostante la poca esperienza dirigenziale: un eventuale esonero prematuro del tecnico avrebbe reso più solida la sua posizione, ma se i vertici societari dovessero ritenerlo corresponsabile di una serie di trattative errate anche lui potrebbe salutare. Con Corini in bilico i ragionamenti sul successore diventano inevitabili: la nuova direttiva introdotta dalle Leghe B e C, non ratificata dalla Lega A, permette alle società di tesserare un ex allenatore di un’altra squadra se esonerato entro il 20 dicembre. In questo senso la volontà del CFG non si discosta da quella palesata al momento dell’arrivo a Palermo, ovvero provare ad aprire un ciclo: ciò esclude l’ipotesi di un traghettatore e fa prendere corpo a quella di un tecnico giovane e di prospettiva, capace di brillare in B come in A. In base a tali ragionamenti un possibile nome è quello di Grosso, artefice della promozione del Frosinone e silurato pochi giorni fa dal Lione, mentre perdono quota profili come Iachini e Ballardini. L’unica certezza attuale è che il rapporto tra Corini e la piazza ha raggiunto un punto di non ritorno: nel secondo tempo con il Catanzaro, con i rosa sotto 0-2, la contestazione ha lasciato spazio a una rassegnazione fatta di cori a bassa voce e incitamenti sempre più flebili ai giocatori. Che, dal canto loro, sembrano accusare evidenti difficoltà a seguire colui che ne dovrebbe essere il leader. Nella foto di Tullio Puglia, l'amarezza di Corini e dei rosanero dopo la sconfitta col Catanzaro al Barbera