Due settimane dopo il tonfo in casa contro il Cittadella che Palermo troveremo? Due settimane dopo la partita più brutta della stagione che ha sancito lo scollamento tra il popolo rosanero e la propria squadra che Palermo sarà quello di oggi a Terni? Sono solo due delle mille domande che vorremmo porgere a Eugenio Corini, sapendo bene che la risposta potrà darla soltanto il campo. Il terreno di gioco dello stadio Liberati di Terni, raramente prodigo di punti per i colori rosanero tuttavia crocevia fondamentale per l’attuale stagione. Perché, se dopo due settimane di riflessioni, dopo tutte le critiche che gli sono piovute addosso, dopo le promesse, le chiacchiere, le buone intenzioni e tutto il resto il Palermo oggi non darà segnali di ripresa, vorrà dire che Corini non ha più il controllo della situazione. E per segnali di ripresa non intendiamo solo il risultato, che può arrivare (come è accaduto spesso quest’anno) in modo fortuito; ma parliamo di gioco, di manovra, di schemi, di quella identità sbandierata più volte dal tecnico rosanero, di cui abbiamo trovato traccia soltanto a Venezia. Insomma, oggi a Terni (domenica 26 novembre, calcio d'inizio ore 16.15) contro l’ultima della classe, motivata dal cambio di allenatore (Breda subentrato a Lucarelli oggi debutta in casa) e dalla buona prestazione sul campo dello Spezia scopriremo se il Palermo c’è ancora. Se esiste ancora l’idea di quella squadra ipotizzata in estate, una squadra a trazione laterale che avrebbe dovuto garantire brillantezza e ritmo, se resiste la fiducia nei propri mezzi e sulla possibilità di ri-scalare una classifica che nonostante il magro ruolino di quattro punti nelle ultime cinque partite resta ancora positiva, anche se ieri i rosanero sono stati superati da Cremonese e Como, sono stati raggiunti dal Modena e dunque per tornare terzi devono vincere. Le assenze per infortunio di Di Francesco e Insigne (le ali su cui si è puntato in sede di mercato e che hanno condizionato finora ogni scelta) dovrebbero rilanciare i collaudati Di Mariano e Valente, giocatori di carattere forse più adatti a questo tipo di partite. Un ricorso quasi obbligato alla «vecchia guardia». Dovrebbe essere ancora una volta un Palermo a trazione laterale ma se anche oggi Brunori sarà abbandonato alle grinfie dei difensori avversari come un leone in gabbia bisognerà pensare a un altro sistema di gioco. Con o senza Corini, perché nonostante la fiducia più volte espressa dalla proprietà siamo certi che le partite sono sotto gli occhi di tutti. Anche a Manchester hanno la tv. Senza l’infortunio dell’ultimora di Soleri, con Di Francesco e Insigne fuori causa, forse già oggi Corini avrebbe pensato a schierare il Palermo col 3-5-2, con un altro attaccante al fianco di Brunori. Ma appunto non c’è Soleri, Mancuso resta l’unica punta centrale a disposizione e potrebbe essere un rischio impiegarlo subito. Allora la questione è questa: Corini riproverà il 4-2-3-1 con Coulibaly (uno dei tanti ex della gara) più avanzato, o tornerà al più classico 4-3-3 per dare più sostanza al centrocampo, per accorciare la distanza apparsa infinita tra i centrocampisti nelle ultime giornate? La Ternana è annunciata col 3-4-1-2, con due soli mediani e Falletti tra le linee, dunque sarebbe possibile rischiare Coulibaly più avanti ma dopo i pessimi risultati delle ultime gare con questo sistema di gioco forse è consigliabile un po’ di prudenza. Anche perché questa Ternana è ultima in classifica ma come abbiamo detto ha grandi motivazioni. Non è la squadra dello scorso anno avendo perso giocatori importanti come Partipilo, Palumbo e lo stesso Coulibaly, ma ha risorse per tirarsi fuori, giocatori come Falletti, Corrado, Casasola sono molto temibili e consentendo praticamente l’ingresso gratis allo stadio il pubblico sarà numeroso. Insomma, peggior avversario il Palermo non avrebbe potuto trovarsi di fronte dopo questa pausa. Dubbi sulla scelta del modulo, dubbi sugli interpreti. Altro che identità: a poche giornate dal giro di boa questo Palermo cerca ancora se stesso e come sempre a centrocampo ci sono tre maglie per più candidati. Giocare con Coulibaly avanzato ha imposto a Corini i due play (Stulac e Gomes) ma se il senegalese dovesse, come è probabile, giocare in posizione meno offensiva la candidatura di Segre è autorevole. In ogni caso è misteriosa l’involuzione di Henderson, che nelle ultime partite ha giocato a sprazzi e in posizioni indefinibili. Alla vigilia della prima vera gara «invernale» il pensiero va alle centinaia di fans che seguiranno i rosa a Terni; lo scorso anno al Liberati finì male, con la prima vera contestazione dell’anno, stavolta nello stesso stadio potrebbe celebrarsi il giorno della pace, per ripartire alla vigilia del doppio confronto da brividi contro Catanzaro e Parma.