Il Palermo affonda: seconda sconfitta consecutiva, un rigore regala la vittoria alla Sampdoria
Sabato 7 ottobre, meno di un mese fa: il Palermo espugna il Braglia, regola il Modena con un gol per tempo e conquista la quarta vittoria in trasferta di seguito. La classifica dice Parma primo con 20 punti, Palermo secondo a 19 con una partita in meno. Sabato 4 novembre, oggi: il Palermo sbatte sulla Sampdoria dopo avere ciccato due partite in casa, 2-2 con lo Spezia e 1-2 con il Lecco. Un punto in tre turni e una classifica che dice quinto posto, guardando la schiena, oltre che del Parma capolista, di Venezia, Modena e Catanzaro. Una squadra forte con le grandi (vittorie a Venezia e Modena) e debole con le piccole, perché questo, secondo la classifica, sono oggi Sampdoria, Lecco e Spezia, al di là del fatto che le due liguri l'anno scorso giocavano in Serie A. Ed è ciò che preoccupa. Il gol al 104' di Stulac contro lo Spezia aveva illuso l'ambiente, aveva fatto pensare che la tempra della squadra di Corini fosse sufficiente a rimediare anche nelle giornate no. Invece, c'è da prendere atto che oggi, al di là del punteggio minimo con il quale la Sampdoria ha vinto la partita (1-0), il Palermo è entrato sul terreno di gioco senza nerbo e per un quarto d'ora ha sbandato vistosamente. La squadra di Pirlo, oggi guidata in campo da Baronio, ha colpito un palo con una sventola dell'ex Kasami dalla grande distanza e per tre o quattro volte ha minacciato la porta di Pigliacelli, che si è dovuto sbracciare per tenere la gara in equilibrio. Poi i rosa hanno preso le misure agli avversari e in un'azione di calcio d'angolo Ceccaroni ha sfiorato la rete del vantaggio con un colpo di testa che Depaoli ha tolto dalla porta con un intervento sulla linea a portiere battuto. Ma l'impressione era che la Samp prima o poi avrebbe affondato, dato lo spazio che il Palermo lasciava nelle retrovie. E l'occasione si è presentata quasi all'improvviso nel finale di tempo, quando Esposito ha avuto un guizzo per fiondarsi su un cross dalla destra e prendere d'anticipo Lucioni, il difensore era intervenuto per rinviare con decisione e al posto del pallone ha trovato l'avversario. Rigore. Pigliacelli, in vena di parate strabilianti, ha respinto la conclusione di Borini ed è stato anche sfortunato, nella misura in cui il calcio dell'ex milanista era troppo centrale e il portiere rosanero non ha potuto deviarlo in angolo. La palla è tornata in campo, docile docile sui piedi dello stesso Borini, che ha lustrato il piattone e l'ha incrociata fuori dalla portata del redivivo numero 22. Il ritorno in campo delle squadre ha tradito le speranze del popolo rosanero. Pallino ancora alla Samp e Palermo incapace di costruire gioco. Un paio di colpi di testa di Esposito e Yepes hanno ulteriormente rannuvolato il cielo di Corini, sotto la pioggia incessante del Ferraris, tanto che dopo nemmeno un quarto d'ora di calcio senza spunti pericolosi l'allenatore ha scelto di giocarsi la carta Mancuso, al posto di un Insigne pressoché impalpabile. La partita a quel punto si è giocata principalmente sul piano dei nervi e Doveri probabilmente ha tardato ad estrarre i cartellini. Senza nulla togliere alla prestazione incolore dei rosa, già nel primo tempo l'arbitro aveva penalizzato uno spunto di Brunori, fischiandogli contro un intervento a gamba tesa apparso veniale. E in occasione del rigore aveva invece giudicato regolare il tocco di Esposito, eseguito anch'esso con la gamba un po' alta. Ma tant'è: quando mancano pochi minuti alla fine della gara e c'è un solo gol da recuperare, c'è poco da recriminare e occorre attaccare a testa bassa. Il Palermo nell'ultimo quarto d'ora l'ha fatto. Con tre attaccanti veri in campo - Brunori, Mancuso e Soleri - e Valente sulla linea dei centrocampisti, in uno sperimentale 3-4-3 a trazione molto avanzata, l'undici di Corini ha spinto finalmente senza tregua. Le azioni sono fioccate una dopo l'altra, ma senza mai impensierire sul serio il portiere Stankovic, nonostante alcune iniziative spettacolari di Brunori. Il tutto fino al 91': nel primo minuto di recupero Mancuso ha avuto uno spunto prepotente, si è inventato uno spazio libero nell'area intasata e ha calciato da due passi di sinistro. Una bomba che il figlio dell'ex campione dell'Inter del triplete ha annullato con un volo imperiale, sia per la bellezza del gesto tecnico, sia per il tempo di reazione con il quale è stato spiccato. Il pari è sfumato su quel miracolo, la Sampo per tutto il recupero ha giocato a nascondere il pallone e ha così salvato la panchina di Pirlo. Quella di Corini, alla prima sconfitta esterna della stagione, è invece ben salda, nonostante le critiche di tanti tifosi. Il Palermo è sempre in piena lotta promozione e dalle parti di Manchester non si ragiona all'italiana, si guardano i progetti a lungo temine. Tempo per arrivare in fondo ce n'è ancora tanto. Tempo per ricostruire il morale della truppa invece ce n'è poco, perché mercoledì 8 novembre già si gioca. E si tratta di una gara che evoca brutti ricordi, al di là del fatto che il Brescia è la squadra della città dell'allenatore. Il 19 maggio scorso, sulla rimonta delle rondinelle (da 0-2 a 2-2 alla Favorita), si spensero le speranze di playoff del Palermo.
Sampdoria-Palermo 1-0
RETE: pt' 44' Borini SAMPDORIA (4-3-1-2): Stankovic 7.5; Depaoli 7, Ghilardi 6, Gonzalez 6, Giordano 6.5; Kasami 7, Yepes 6 (49' st Girelli sv), Vieira 7; Verre 6.5 (20' st Askildsen 6); Esposito 6.5 (34' st De Luca sv), Borini 6 In panchina: Ravaglia, Panada, Ricci, De Luca, Conti, La Gumina, Buyla, Langella, Stojanovic, Delle Monache Allenatore: Pirlo (squalificato, in panchina Baronio 7) PALERMO (4-3-3): Pigliacelli 7; Mateju 5.5, Ceccaroni 6.5, Lucioni 5, Lund 6 (36' st Aurelio sv); Henderson 5.5 (21' st Valente 6), Gomes 5.5 (35' st Stulac sv), Segre 5.5; Insigne 5 (11' st Mancuso 6.5), Brunori 6.5, Di Francesco 5 (22' st Soleri 6) In panchina: Desplanches, Kanuric, Graves, Marconi, Buttaro, Nedelcearu Allenatore: Corini 5.5 ARBITRO: Doveri di Roma 5 NOTE: pioggia e terreno in cattive condizioni. Spettatori: 22.000 circa. Ammoniti: Verre, Nedelcearu (in panchina), Yepes, Borini, Mateju, Ghilardi. Angoli: 2-8. Recupero: 3'; 5' In alto il fallo da rigore di Lucioni su Esposito (foto di Tullio Puglia)