È probabilmente Mamadou Coulibaly una delle sorprese più belle di questo avvio di stagione del Palermo. Non che non si conoscessero le sue qualità, ma inserito in un reparto dove c’è una concorrenza molto fitta e livellata verso l’alto, si poteva pensare che il senegalese potesse trovare delle difficoltà per ritagliarsi uno spazio. E invece così non è stato. Arrivato in punta di piedi, l’ultimo giorno di mercato, dalla Salernitana in prestito con diritto di riscatto, il classe 1999 pian piano sta riuscendo sempre più a convincere tutti e settimana dopo settimana mette in difficoltà Corini, che nella linea mediana - più che negli altri reparti - è sempre costretto a fare delle scelte, talvolta complicate, ma sempre dettate dalle caratteristiche dell’avversario e dal tipo di match che l’allenatore di Bagnolo Mella vuole impostare.
Fin qui sono quattro le presenze, su otto partite, di Coulibaly, che dopo la prima convocazione con la Feralpisalò (era stato ufficializzato il giorno prima) ha fatto il suo esordio nel successivo match con l’Ascoli, dove è subentrato a sette minuti dalla fine esultando con i suoi compagni al gol di Mancuso che ha regalato i tre punti alla squadra di Corini. Poi 90’ in panchina in casa contro il Cosenza. Ma, terminato il periodo ambientamento, Coulibaly ha iniziato a entrare stabilmente nelle rotazioni. Corini, nelle due gare in cui lo ha schierato da titolare, lo ha inserito in una linea a due con Gomes, condizione che consente al Palermo di avere una maggiore copertura e lasciare più libertà a Henderson per avanzare una decina di metri e quindi agire da sotto punta. Con lui in campo, quindi, il Palermo cambia schieramento e modo di giocare. Insieme al francese Coulibaly va a costituire una diga in mezzo al campo che fa da filtro, non consentendo agli avversari di creare gioco.
Abile nel recupero della sfera e nei contrasti Coulibaly è stato uno dei migliori sia contro il Venezia, che contro il Modena. Due gare in trasferta contro formazioni che sulla trequarti hanno diversi giocatori in grado di inventare. In mezzo tra la sfida del Penzo e quella del Braglia, lo spezzone abbondante riservato al ventiquattrenne nel match del Barbera contro il Südtirol, gara - anche questa come quella di Ascoli - vinta nei minuti finali grazie ad uno splendido colpo di testa di Aurelio. Ma tornando alle due gare in cui Corini ha deciso di affidargli una maglia da titolare, il senegalese è riuscito in entrambi i match a fornire una prestazione di sostanza in fase difensiva, con una media di duelli vinti vicina al 60%.
Unico neo le tre ammonizioni già rimediate. Di certo c’è, però, che nel corso del campionato tornerà più volte utile non solo dal primo minuto ma anche a gara in corso, soprattutto in quelle sfide in cui il Palermo sarà costretto magari a difendere il risultato o voler spezzettare il gioco avversario in un determinato momento della gara. Nessuno in organico, infatti, possiede le sue stesse caratteristiche in termini di fisicità e questo - a lungo andare - può rivelarsi un’arma in più per la squadra rosanero. Coulibaly alza i giri del motore, vuole lasciare il segno in maglia rosanero.
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