Stavolta la maledizione del cinque non si spezza: Brunori resta a secco anche stavolta e la sua presenza per l’intera partita non basta al Palermo per vincere la resistenza di un Cosenza tenace e ben posizionato in difesa. Il numero 9 ha avuto una sola occasione importante, ben parata da Micai, ma per il resto è rimasto imbrigliato tra le maglie dei centrali calabresi: la sua caccia al gol ripartirà da Venezia, dove i rosa dovranno vendicare la doppia sconfitta della stagione passata. Che la mancanza del gol si senta emerge soprattutto dal volto scuro, dietro al quale però si nasconde anche la determinazione di riprovarci già dalla prossima partita al Penzo: «Sicuramente è stata una partita aperta, anche se abbiamo difficoltà ad arrivare in porta – commenta il capitano rosanero – abbiamo la forza e la qualità per guardare alla prossima gara e superare una sconfitta come questa. Non è la prima volta che mi capita di partire un po’ a rilento, mi dispiace soprattutto per la squadra perché non sono riuscito ad aiutarla come so». Per quanto riguarda l’intesa coi compagni di reparto, sottolinea il numero 9, «ci sono ancora un po’ di cose da affinare, ma fa tutto parte di un percorso e lavoriamo duramente per completarlo». La gara di Brunori è stata condizionata dai pochi palloni giocabili, sia per meriti del Cosenza che per demeriti di un Palermo che non è riuscito a innescarlo nel modo giusto: il capitano si è speso molto in sponde per i compagni e duelli aerei, ma nell’area di Micai non è riuscito a far emergere tutto il proprio valore. E quando Lucioni l’ha messo nelle condizioni di battere a rete da buona posizione non è riuscito a fare partire il «missile» che sarebbe servito. «Quando ho tirato dopo la ripartenza di Lucioni ho il rammarico per come è andata, voglio rivedere l’azione ma dobbiamo ripartire subito», racconta.