Difesa blindata e dominio nel gioco: i dati che fanno del Palermo una delle big del campionato
È un altro Palermo. Sono bastate 3 partite per capirlo. E i numeri lo confermano pienamente se confrontati all’inizio della scorsa stagione. A partire dalla solidità difensiva, costruita sui pilastri Lucioni e Ceccaroni, entrambi arrivati nella sessione di mercato che si è appena conclusa. La loro esperienza, la loro lettura del gioco, la leadership. Ingredienti che hanno blindato la porta difesa da Pigliacelli con appena un gol subito in tre gare. L’unico, quello di Lanini sugli sviluppi di un calcio d’angolo e dopo un flipper impazzito in area di rigore (con Romagna che spizzò di testa per l’autore del gol). Pochi tiri subiti a Bari, che dominò soprattutto nei primi 25 minuti di gioco, e poche occasioni concesse alla Reggiana. La Feralpisalò, poi, ha avuto una ghiotta occasione solo nel corso del secondo tempo e dopo un’uscita a vuoto di Pigliacelli. Corini vuole lavorare sulla solidità: chiudere prima la saracinesca e poi decidere la partita con i tanti uomini imprevedibili arrivati dal mercato. Nella scorsa stagione, dopo tre partite giocate (Perugia, Bari e Ascoli), i rosanero avevano già subito 4 reti: una contro il Bari al San Nicola e ben 3 al Barbera dall’Ascoli di Pecchia. E nel match successivo (la quarta giornata di serie B) sarebbero stati ancora 3, questa volta al Granillo di Reggio Calabria contro la Reggina. Era l’inizio del nuovo corso dopo le dimissioni di Silvio Baldini e i primi passi di un nuovo progetto. Di tempo ne è passato e di giocatori ne sono cambiati. Gente che ha alzato, di gran lunga, il livello della rosa. Come Henderson in mezzo al campo, nuovo “padrone” tecnico della mediana o Insigne in avanti capace di dare imprevedibilità e di creare superiorità numerica saltando l’uomo. Entrambi, sono stati protagonisti del primo gol del campionato al Renzo Barbera: ripartenza veloce, passaggio col contagiri dello scozzese e sinistro a giro dell’ex Frosinone. Evidentemente, la specialità della casa per la famiglia Insigne (viste le doti straordinarie anche del fratello Lorenzo). Triangolazioni veloci, dominio territoriale e tante occasioni da gol. Le ultime due partite giocate hanno consacrato il Palermo come “big” di questo campionato. Mai nella scorsa stagione i rosanero avevano segnato per due partite di fila tre gol e solo una volta, contro il Modena, si era registrato un successo con più di tre gol di scarto (5-2). Lo stadio era sempre il Renzo Barbera ma la giornata era la numero 30. Questa volta Brunori e compagni hanno impiegato soltanto 3 partite per vincere e regalare spettacolo allo stesso tempo. Certo, era solo la terza partita giocata e la quarta giornata complessiva (una gara il Palermo la dovrà recuperare ad ottobre, contro il Brescia), ma i segnali sono positivi. Sono da grande squadra, al netto degli avversari non di prim’ordine. Gli stessi con i quali, una stagione fa, i siciliani cadevano però rovinosamente e sperperavano punti preziosi. La scalata verso la serie A è ufficialmente iniziata, la strada è tracciata.