Oggi ultimo giorno di ritiro in Trentino Alto Adige. Domani, dopo l’amichevole con il Trento, il Palermo potrà vedere concluso il suo percorso pre-stagionale. Dal 7, quando i rosanero si alleneranno a Veronello (nel centro sportivo Veronello Resort di Calmasino) si entrerà infatti nel vivo della preparazione in vista dei primi impegni ufficiali: sabato 12 agosto in Coppa Italia con il Cagliari e venerdì 18 (non è ancora ufficiale, ma dovrebbe essere così) con il Bari, al San Nicola, per la prima di campionato. “Vado al massimo” sarebbe il titolo della canzone ideale per descrivere lo “status” del Palermo che in questo ritiro si è fermato soltanto due giorni (24 e 25 luglio) prima di riprendere gli allenamenti giorno 26 luglio a Spiazzo, dove è rimasto per 4 giorni. Poi Pinzolo, fino a domani, quando l’amichevole con i gialloneri sancirà la fine di un percorso comunque positivo. Un piccolissimo viaggio che ha dato il via alla nuova stagione e che porta con se ingredienti già fondamentali in vista delle prime partite ufficiali. Come il 4-3-3, provato fin dai primi giorni di ritiro, e un calcio aggressivo e propositivo. Nell’ultimo allenamento pomeridiano del ritiro si è visto anche Brian Marwood, managing director del ramo calcistico del City Football Group, oltre che componente del CdA del Palermo. Un bilancio positivo, con il dovere di migliorarsi. Il Palermo guarda già alle prime uscite della sua stagione. «Godetevi questa opportunità e pensate solo a giocare perché rendere di nuovo grande questa squadra di calcio è qualcosa che vi deve riempire d’orgoglio», ha detto Marwood. Marwood ha conosciuto i volti nuovi del Palermo presentati dal direttore sportivo Leandro Rinaudo, ha salutato i giocatori che già erano in rosa nella passata stagione, ha scherzato con Leo Stulac (“Ci siamo visti a Manchester”) ricordando il periodo in cui il giocatore ha fatto fisioterapia nel centro sportivo del City e poi si è intrattenuto con i dirigenti del Palermo presenti in ritiro, il consulente di mercato della proprietà Riccardo Bigon, l’amministratore delegato rosanero Giovanni Gardini, il direttore operativo Francesco Barresi, il manager Nicolas de Montauzon e il consigliere d’amministrazione del Palermo Alberto Galassi, prima di scambiare quattro chiacchiere anche con il tecnico Eugenio Corini. Come l’idea comune di raggiungere la promozione in serie A, unico obiettivo fissato da calciatori, allenatore e società. Tanta voglia di fare, il comune denominatore che ha accompagnato tutta la famiglia rosanero nelle tre località del Trentino Alto Adige. La consapevolezza di aver lavorato tanto e bene ma di dover fare ancora meglio, come hanno dimostrato senza appello le 4 amichevoli stagionali (in attesa della quinta): vittoria contro la Bassa Anaunia (12-0), sconfitta contro la Virtus Verona (1-0), pareggio con il Bologna (2-2) e ancora segno x contro il Legnago (1-1). Poco più che un allenamento il primo, risultato deludente il secondo, di prestigio il terzo e ancora un passo indietro nel quarto impegno della pre-season. Tanti errori e defezioni che si erano viste anche nel campionato scorso e che Corini dovrà cercare di eliminare se l’obiettivo si chiama davvero serie A. L’allenatore bresciano, dalla sua, ha l’alibi di non aver potuto lavorare con un modulo completo in tutti i suoi interpreti. Il ruolo di terzino sinistro (fondamentale nel 4-3-3) è rimasto infatti vacante e occupato da Ceccaroni che si è dovuto, di fatto, sempre adattare.