Mal di trasferte e mal di «piccole». È tempo di bilanci dopo la delusione della partita pareggiata venerdì sera contro il Brescia che non ha consentito al Palermo di mantenere la posizione all’interno della griglia play-off e, quindi, sognare di lottare per un posto in Serie A. Quella contro il Brescia è stata la perfetta fotocopia di una stagione che ha visto la squadra di Corini faticare, e non poco, contro quelle formazioni che sulla carta erano inferiori rispetto al Palermo e in cui i rosanero, quindi, erano chiamati a tutti i costi a fare risultato. Una questione di gambe ma soprattutto di testa, visto che determinati tipi di partite vanno indirizzate sia tecnicamente che caratterialmente, imponendo il proprio gioco e la propria determinazione.
È questo, probabilmente, quello che è mancato agli uomini di Corini per avere la meglio contro quelle squadre che almeno in partenza, leggendo la classifica, erano sfavorite. Questa difficoltà ha accompagnato i rosanero sin dall’inizio della stagione, tant’è che di rado sono riusciti a portare a casa l’intera posta in palio nonostante i favori del pronostico. Partite perse all’andata contro Ascoli e Venezia in casa oppure contro Cosenza e lo stesso Venezia in trasferta, infatti, hanno lasciato un enorme rammarico e arricchito il libro dei rimpianti. Ma ancora più deleteri sono stati quei punti, tanti, persi nelle ultime partite di campionato, soprattutto al Barbera, sempre gremito e pronto a sostenere i propri beniamini.
Nelle ultime quattro apparizioni interne, infatti, solo una vittoria e 3 pareggi contro avversarie che stazionavano dall’ultima alla sedicesima posizione di classifica. La prima sfida il lunedì di Pasquetta contro il Cosenza: 0-0 e Pigliacelli a evitare un risultato peggiore. Poi il match interno contro il Benevento, ormai passato alla storia come quello del «gol annullato di Broh»: anche in quel caso un pareggio (1-1 stavolta) e tanto rammarico per non essere riusciti a portare a casa tre punti. La vittoria contro la Spal del 6 maggio aveva portato nuova linfa ed entusiasmo, almeno fino a tutto il primo tempo di venerdì sera. Contro il Brescia, infatti, altro stop inaspettato e altro pareggio che, invece di avvicinare il Palermo alla zona play-off, l’ha definitivamente allontanato.
Altro difetto di questa stagione è stato sicuramente il mal di trasferte. Partite fuori casa indigeste e che non hanno fatto altro che posizionare il Palermo alle quattordicesima posizione in classifica tra le formazioni della Serie B considerando solo le partite giocate sui campi avversari. Solamente 3 vittorie, contro Benevento, Ascoli e Modena, poi 8 pareggi e 8 sconfitte. Un bottino di 17 punti in 19 partite che sicuramente non poteva giustificare una chiara permanenza tra le prime otto del campionato, soprattutto se si considera che in casa questi punti persi non venivano recuperati. Due delle ultime tre trasferte di campionato il Palermo le ha perse nonostante fosse andato in vantaggio e abbia comandato per larghi tratti la partita. Anche lì, un fattore emotivo e caratteriale non ha permesso di confermare il vantaggio, facendo aumentare rimpianti e rammarico per una stagione che poteva, forse, essere ancora migliore.
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