La sua presenza in campo ha dotato l'arco di Corini di una freccia in più sul lato sinistro del campo. Marco Sala, 22enne di Rho, numero 3 del Palermo Fc, è stato tra i migliori in campo nelle ultime tre gare, siglando un gol importante contro il Benevento in casa, e rendendosi protagonista di azioni che hanno dato un valore aggiunto ai rosanero.
Anche contro la Spal, Sala ha giocato un'ottima partita, facend un assist, che seppur non registrato dalla lega di B, ha consentito al Palermo di sbloccare l'incontro. «Abbiamo messo in campo tutta la nostra voglia di tornare alla vittoria - dice l'esterno al sito del Palermo Fc -. Ci mancava da un po' e siamo contentissimi di esserci riusciti, facendo un'ottima prestazione. Come ha detto il mister dobbiamo chiudere prima queste partite per evitare che un qualsiasi episodio possa riaprirle. Era importante portare a casa i tre punti e ce l'abbiamo fatta. Fa piacere, al di là delle prestazioni, - continua Sala - entrare nelle azioni dei gol perché per un esterno è importante mettere anche dei numeri a referto. L'assist contro la Spal me lo prendo - dice ridendo il giocatore - anche se purtroppo la lega lo ha decretato quello di Brunori come un autogol. L'importante però è che sia entrata la palla».
Nonostante la buona prestazione di Marco Sala nella gara contro il Benevento, il 22 aprile scorso lui e i suoi compagni uscirono dal Barbera tra i fischi del pubblico: «Avevo detto che erano fischi d'amore e ho avuto ragione, perché sabato si sono tramutati in applausi, sin dal riscaldamento e dai primi minuti. Siamo stati bravi a portare il pubblico dalla nostra parte - dice contento l'esterno - perché abbiamo fatto un primo tempo martellante e i due gol hanno aiutato. Era rimasto l'urlo strozzato in gola all'ultimo minuto della gara col Benevento».
Finalmente il Palermo è tornato alla vittoria. I tre punti contro la Spal hanno fatto fare al club di viale del fante un importante passo avanti in classifica. Ora i rosa sono settimi, da soli, in piena zona playoff:
«Se ci avessero detto qualche settimana fa che ci saremmo trovati settimi da soli a due partite dalla fine - ammette - sarebbe stato difficile crederci, invece abbiamo visto che tutte le squadre fanno fatica. Adesso essere in una posizione di vantaggio ci consente di affrontare le ultime due gare senza dover fare calcoli. Andiamo a Cagliari, poi col Brescia in casa affrontandole una alla volta e sappiamo di avere nelle nostre mani un'opportunità importante. Abbiamo raggiunto la salvezza matematica e adesso possiamo ambire a qualcosa di più».
Sabato allo stadio Unipol Domus di Cagliari tornerà l'antico derby delle isole e il Palermo troverà sulla panchina sarda una vecchia conoscenza: Claudio Ranieri, oggi allenatore dei rossoblu, giocò da difensore in maglia rosanero dal 1984 al 1986. Dal dicembre del 2022 ha preso il posto di Fabio Liverani che ha lasciato il Cagliari al 14esimo posto, con 22 punti in 18 partite. Con la guida Ranieri la squadra è adesso quinta a 54 punti.
«È tra le più forti del campionato dal punto di vista della rosa, penso non abbia nulla da invidiare anche a chi è già andato in serie A matematicamente - spiega Sala -. Quindi sappiamo di affrontare una squadra fortissima che da quando ha cambiato allenatore ha anche svoltato dal punto di vista dei risultati. Credo, se non sbaglio, che in casa non abbiano mai perso col nuovo allenatore. In più ci sarà un ambiente carico che li spingerà dal primo all'ultimo minuto. Però abbiamo sempre dimostrato con le grandi squadre di giocarcela a viso aperto e andremo lì con l'intento di fare una grande partita».
Marco Sala è di proprietà del Sassuolo che lo ha dato questa estate in prestito al Palermo con diritto di riscatto e di contro riscatto. Un giovane che si è subito ambientato all'ombra del Monte Pellegrino:
«Sono arrivato a Palermo con tante ambizioni, buoni propositi e tanti sogni. I primi si sono realizzati. Adesso ci sono i sogni e l'obiettivo primario è quello di fare i playoff per qualcosa che ho paura perfino a nominare. A Palermo - racconta - mi sono trovato benissimo fin dal primo giorno. Vivo a Mondello nella parte più tranquilla della città dove mi piace rifugiarmi quando finisco l'allenamento. Lì trascorro la maggior parte del mio tempo. Sono un ragazzo abbastanza tranquillo, quindi mi piace la tranquillità di Mondello. Palermo è una città molto viva e anche questo mi piace. Lo vediamo soprattutto allo stadio dove percepiamo il calore della gente, ma anche per strada o entrando in un bar o in un ristorante, dove c'è sempre qualche tifoso del Palermo pronto a darci un abbraccio o a regalarci un sorriso. E questo per noi - conclude il giocatore - è veramente importante».
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