Anche l’ultima della classe, il Benevento, riesce a fermare in casa un Palermo che con un tedioso 1 a 1 si porta a +7 dai playout e guadagna un punto sulla Reggina in chiave playoff. I rosanero appaiono stanchi e le ripartenze sono quasi sempre interrotte dai rientri degli avversari. Ad un certo punto si teme persino la beffa. Corini decide di giocarsela quasi con gli stessi giocatori di Venezia, specie a centrocampo dove però nonostante gli innesti non cambia nulla.
Uniche novità: Sala sulla sinistra al posto dell’infortunato Aurelio ed in avanti Tutino preferito a Soleri ad affiancare Brunori nel confermato 3-5-2. Agostinelli rinuncia a Pettinari e Carfora e affida il centrocampo al recuperato Schiattarella. I risultati del pomeriggio erano uno stimolo per i ragazzi di Corini ad ottenere i tre punti col Benevento, ultimo della classe, che al Barbera aveva forse l'ultima chance per sperare di inseguire lo spareggio salvezza e non precipitare direttamente in C. E infatti la squadra di Agostinelli parte forte e mette subito i brividi ai rosanero: doppio corner per gli ospiti che al 6’ vanno vicinissimi al gol. Un miracolo di Pigliacelli su Veseli salva la porta e il risultato. Poco prima del quarto d’ora - un po’ a sorpresa - è invece il Palermo a passare in vantaggio. Traversone di Valente dalla destra, palla sporcata che arriva a Sala dopo una incertezza di Improta, il terzino rosa controlla e di sinistro batte Manfredini.
Il Benevento accusa il colpo e fatica a riorganizzarsi. Ma i sanniti non si demoralizzano e cominciano a pressare guadagnando una serie di corner su cui la difesa rosanero rischia di sbandare. E al ventisettesimo gli ospiti ottengono un pareggio tutto sommato meritato: cross basso dalla destra, Farias brucia una difesa lenta e batte un incolpevole Pigliacelli con un tiro a fil di palo. Il Palermo prova ad attaccare ma le idee sono poche e confuse e deve dire grazie ancora al suo portiere se al 37’ non va sotto: Acampora di testa a botta sicura ma Pigliacelli con un grande intervento evita la capitolazione.
Il pubblico, leggermente superiore alle attese della settimana (21.531), inizia a rumoreggiare. Dopo un minuto di recupero si va negli spogliatoi sul punteggio di 1-1 ed al netto delle parate dei due portieri è il Benevento che potrebbe avere qualcosa da recriminare. Ancora una volta il Palermo non è riuscito a capitalizzare il vantaggio iniziale di una gara che si era messa bene. La ripresa inizia con alcune novità: l'ingresso al Barbera di un centinaio di tifosi ospiti e le sostituzioni di Corini e Agostinelli. Nel Palermo fuori Verre e Saric e dentro Damiani e Broh. Nel Benevento entra Karic al posto di Viviani.
Il secondo tempo inizia sulla falsariga del primo: Palermo che ha difficoltà nella costruzione del gioco e Benevento che non rinuncia ad attaccare. Al 12esimo è Sala ad interrompere l’inerzia della gara con una conclusione dal vertice destro che termina fuori di poco dopo aver attraversato tutto lo specchio della porta ospite. Palermo che fatica ad impensierire gli avversari che si affidano al contropiede: Corini prova ad aumentare il tasso di pericolosità inserendo Soleri al posto di un Tutino che non ha particolarmente brillato. Dentro anche Segre per un opaco Gomes: è la metà della ripresa ed il Benevento mette ancora i brividi sugli sviluppi di un corner.
Cala un po’ di silenzio nel pomeriggio quasi estivo del Barbera. Il silenzio di chi sta assistendo allo spreco di un’altra occasione. Quando mancano pochissimi secondi al triplice fischio, il Barbera si infiamma, ma è solo un’illusione. Broh segna il gol del vantaggio e corre sotto la curva nord. Destro sotto l’incrocio dentro l’area di rigore su cui nulla può Manfredini. Dopo un minuto, però, check del var: fallo di mano di Segre, gol annullato. Maggioni riporta tutto sull’1 a 1 e non c’è più tempo. Davanti a poco più di 20mila spettatori anche oggi il Palermo non vince e quando mancano quattro partite alla fine del campionato, la consapevolezza che questo possa concretamente essere un campionato di transizione, è sempre più reale.
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