«Giocare a Palermo è stata una fortuna». Parola di Giovanni Ignoffo, doppio ex della sfida tra Palermo e Benevento, in programma domani, che prima di parlare della partita del Barbera fa un piccolo tuffo nei ricordi. Con la maglia rosanero ha giocato nel settore giovanile dal ’93 al ’95, poi il sogno: a 15 anni e mezzo in prima squadra, poi in serie B nel Palermo di Ignazio Arcoleo: «Da palermitano quel periodo "dei picciotti" è stato per me un orgoglio ancora maggiore - racconta l'ex difensore a gds.it -. Mi sono visto catapultato subito tra i grandi. Lottare per la propria gente ha un sapore totalmente diverso».
I colori rosanero, lui che è nato a Monreale ma che da sempre vive in zona via Cappuccini, ce li ha da sempre nel cuore. Ignoffo, che oggi ha 46 anni e allena in serie D l'Acireale, non perde neanche una gara del suo Palermo. La squadra di Corini nelle ultime settimane si è un po' complicata la vita con alcuni risultati negativi che suscitano adesso qualche preoccupazione in chiave salvezza. Ma per l'ex rosa non c'è alcun rischio:
“Per me il Palermo è salvo - dice Ignoffo - io guardo sempre il bicchiere mezzo pieno. Con 3 o 4 punti che servono alla matematica, una squadra come quella di Corini non rischia i playout. Anzi, un buon risultato sarebbe un trampolino di lancio per i playoff più che per la salvezza”.
La partita col Benevento rappresenta una sorta di ultima spiaggia per la qualificazione agli spareggi promozione, ma Ignoffo che è anche un ex calciatore e allenatore del club campano, non è molto convinto: «Fino a quando la matematica non condanna tutto è possibile. Il calcio è bello per questo. Da un momento all'altro possono cambiare le prospettive. Forse però – ammette l’ex rosa - spegnerebbe l'entusiasmo della gente. Perché in questo momento credono tutti che sia facile, in realtà sappiamo che non è così: le partite vanno tutte giocate».
E a proposito di raffreddamento dell'entusiasmo, per domani è prevista un’affluenza minore rispetto agli ultimi impegni casalinghi: «La gente va dietro ai risultati, dipende molto da quelle che sono le prestazioni e le vittorie. Basta poco per accendere la miccia così come basta poco per perderla. In questo momento molte persone che seguono il Palermo in modo sporadico si fanno trascinare da questi momenti negativi. I fedeli, i tifosi veri, andranno sempre allo stadio».
Da allenatore, Ignoffo spezza una lancia a favore del suo collega Corini: «Ha fatto un buon lavoro - spiega . Ci sono stati alti e bassi ma sappiamo che il campionato di B è molto difficile. Soprattutto è combattuto e nell'arco di 3 o 4 giornate ti puoi ritrovare in zona playoff o nei playout. Alcune partite possono stravolgere il percorso di una squadra. Questo percorso ora ha subito una frenata, ma nulla è perduto».
La sfida di domani è crocevia per il Palermo ma anche per il Benevento, che rischia seriamente di retrocedere: «Ha deluso le aspettative - spiega Ignoffo -. All'inizio del campionato i progetti erano altri. Qualcosa purtroppo non ha funzionato bene. Nella città campana ho vissuto cinque anni e sono stato benissimo, ma Palermo è la mia città, quindi - conclude - è normale che domani farò il tifo per i rosa».
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