Palermo, Valente avvisa il Südtirol: «Non siamo più quelli dell'andata, ma una squadra tosta»
«Contro il Südtirol sarà diverso dall’andata, perché si è creato un gruppo». Non ha dubbi Nicola Valente in vista del prossimo match contro gli altoatesini, con cui si chiude la striscia terribile di partite contro le squadre di alta classifica. Il numero 30 del Palermo suona la carica e lo fa da grande protagonista della scalata rosanero. Il pareggio ottenuto contro la capolista del campionato, come lo stesso esterno ha sottolineato, ha dato una spinta notevole a tutto il gruppo: «Purtroppo col Frosinone non abbiamo centrato il risultato pieno - ha detto ai microfoni del sito ufficiale della società -, però il pareggio ci ha dato la consapevolezza che stiamo diventato una squadra tosta e ordinata. Nel primo tempo siamo andati con una grinta diversa, perché una cornice di pubblico così ti dà una spinta in più e lo sappiamo da tempo. La squadra ha fatto benissimo, abbiamo messo sotto l’avversario che sta vincendo il campionato». I 28 del Barbera, la voglia di portarne sempre di più e la sensazione straordinaria di sentirsi a casa. «Quando i tifosi mi chiedono la foto sono un po’ in imbarazzo - ha ammesso - ma dentro di me sono felicissimo, perché significa che ho dato qualcosa. Però non voglio fermarmi, per questa società continuerò a farlo sempre. Qui mi sento a casa mia. I tifosi in massa? Non sono una sorpresa, sono il nostro dodicesimo uomo. Chi viene a Palermo fa fatica ad entrare in questo stadio e a non sentire la pressione. Noi entriamo con la consapevolezza di avere al nostro fianco questo pubblico meraviglioso: speriamo di portarne di più nelle prossime giornate». Altra nota positiva che conferma il cambio di marcia del Palermo è l'integrazione dei nuovi acquisti. Il gol da centrocampo di Verre contro il Frosinone ha fatto il giro del mondo: «Un gol del genere capita pochissime volte, complimenti a lui. Sono davvero contento per lui che è un ragazzo fantastico. Siamo andati ad abbracciarlo subito tutti insieme, dai magazzinieri ai ragazzi della panchina».