Nonostante il finale faccia tremare i tifosi rosanero, il Palermo, poco più di 40 giorni dopo, torna a vincere al Renzo Barbera. E lo fa per 2 a 1 contro una delle squadre date per favorite ad inizio anno e che più stanno deludendo in corso d'opera, il Cagliari. In un match dal sapore di A, dal sapore di un calcio nostalgico che non c’è più, Palermo e Cagliari provano a darsi battaglia per la posta in palio, ma i sardi sono evidentemente indietro su tutto. Dal pressing alla tecnica, dall’atletica alla tattica. Match abbastanza flemmatico per la prima mezz’ora di gara, fase in cui non si registrano occasioni rilevanti. Dopo i primi dieci minuti è più pericoloso il Cagliari, la squadra di Liverani più propositiva in fase offensiva, senza mai impensierire concretamente lo specchio difeso da Pigliacelli. Al 22’ destro di Pavoletti dal limite dell'area: pallone alto non di poco, e forse prima vera conclusione del match. Alla mezzora si svegliano i rosanero e lo fanno con Di Mariano: il numero 10 del Palermo salta due uomini e diretto verso l’area viene steso giù da Altare. Al 34’ però cambia per sempre il match. Stulac viene steso giù in area e Maresca non ha dubbi, è calcio di rigore per il Palermo tra le rumorose proteste degli ospiti. Brunori due minuti dopo non sbaglia dagli undici metri e, dopo aver sbagliato due rigori, interrompe la maledizione portando in vantaggio i rosanero e raggiunge la vetta della classifica capocannonieri con 9 reti. Dal gol del vantaggio del Palermo il Cagliari, per bravura dei padroni di casa e non, sparisce dal campo per la restante parte del match. Allo scadere della prima frazione di gara ghiotta occasione per i ragazzi di Corini: il sinistro di Sala termina alto di pochissimo dal limite dell'area di rigore. Non troppe emozioni, ma compattezza e concretezza portano i rosanero a riposo dopo i primi 45 minuti. Alla ripresa, dopo 8 minuti, al 53’, arriva il raddoppio che sancisce l’evidente superiorità: Segre sugli sviluppi di un calcio d’angolo, trova lo spazio e imbuca di testa. 2° gol in stagione per il centrocampista ex Torino. Il Barbera è in festa, il Palermo merita la supremazia. Al 6o’ ancora Brunori, e ancora un’azione da applausi: il numero 9 si invola verso la porta di Radunovic e ubriaca il difensore del Cagliari con due tunnel prima di essere steso giù. Calcio di punizione per i rosanero che però non riescono a sfruttarlo ottimamente. Al 67’ si affaccia il Cagliari con Nandez che disorienta Sala e mette in mezzo; blocca bene il pallone Pigliacelli tra gli applausi del Barbera. All’84’ occasione clamorosa: contropiede straordinario condotto da Broh che serve Valente; cross in mezzo del numero 30 per Di Mariano che da due passi calcia addosso a Radunovic. Al 94’ i sardi riaprono il match: gol di Pavoletti in stirata col sinistro, Pigliacelli beffato. Il match termina dopo 10 minuti di recupero, e gli ultimi istanti fanno alzare in piedi tutto lo stadio. Ma alle 20.48 non c’è più tempo. Nel pomeriggio in cui l’Argentina si proclama la nazione più forte del mondo, il Palermo ottiene una vittoria fondamentale, in una giornata in cui le dirette concorrenti hanno ottenuto punti importanti. Adesso nel ‘boxing day’ del 26 dicembre si concluderà il giro di boa dell’andata, al Rigamonti di Brescia. Il Palermo ci arriva da 11esimo, e a 23 punti, uno in meno del Brescia, in crisi da poco più di un mese. Tanto spirito di sacrificio e Matteo Brunori come garanzia. Il Palermo riparte questo quarto risultato utile consecutivo per cercare di affrontare una seconda parte di stagione con maggiore costanza.