1Il Palermo non aveva mai inanellato una serie di tre risultati utili consecutivi in questo campionato. La squadra di Corini si era fermata a due, quando aveva prima vinto contro il Perugia (2-0) e poi pareggiato contro il Bari (1-1). Erano le prime due settimane del campionato e la squadra era ancora quella forgiata da Baldini. Nel modo di giocare e, soprattutto, negli interpreti. Da lì in poi il Palermo ha sofferto: 5 sconfitte e 1 sola vittoria, contro il Genoa, alla quinta giornata. Solo 3 punti conquistati, con un pizzico di fortuna e con la 3° rete di Brunori in campionato. Un periodo che ha evidenziato la confusione tattica e la scarsa condizione di alcuni calciatori che erano arrivati invece per fare la differenza. Tra tutti, Stulac e Saric, mai incisivi dal loro sbarco nel capoluogo. Così, la mossa di Corini è stata quella di mischiare le carte a centrocampo: via Stulac e dentro Gomes. Fuori Saric e dentro Broh, che era stato protagonista nelle prime due giornate di questa Serie B. Nelle ultime tre di campionato, in generale, la "vecchia guardia" ha ritrovato un po' di quello spazio che gli era stato tolto. Come testimoniano i minutaggi di Floriano, Valente e Crivello. Questi ultimi due rispolverati causa gli infortuni di Sala ed Elia. Per il terzino palermitano, un tempo di sostanza più che di qualità, a far rifiatare un Devetak non ha ancora in condizione ma che ha, comunque, giocato un ottimo primo tempo contro il Modena. Insomma non è un caso se, nei 5 punti conquistati nelle ultime 3 partite, ci sia lo zampino di quei giocatori che erano stati tenuti fuori a lungo. Ma il Palermo è cambiato anche nell'interpretazione stessa della partita. Per attitudine e caratteristiche, la squadra siciliana non può stare a protezione della difesa e con un centrocampo troppo basso. Ha bisogno di alzarsi e pressare forte. Un aspetto che il Genio è stato bravo a cogliere, visto che la sua squadra negli ultimi tre incontri ha recuperato tantissimi palloni nella metà campo avversaria e ha corso spesso 20 metri in avanti piuttosto che indietro. Un Palermo che ha tratti è riuscito a dominare gli avversari. Era successo nei primi 20' del secondo tempo contro il Pisa e per tutto il primo tempo contro il Cittadella. Contro il Modena, i rosanero sono stati più una macchina da ripartenza ma hanno comunque messo in vetrina un'aggressività tipica di quella squadra protagonista del "miracolo" di un anno fa. Veloce nella transizione offensiva, efficace in quella negativa (difensiva). Se poi Pigliacelli fa due interventi straordinari (uno per tempo) allora i tre punti sono serviti. E il Palermo, può uscire dalla zona retrocessione. Farlo, senza esaltarsi, nè illudersi. Perchè l'obiettivo resta sempre e comunque la salvezza, nonostante la Serie B sia un campionato pazzo e spesso tra zona playout e primo posto utile per i playoff la distanza è davvero minima (sarà così, probabilmente, fino alla fine della stagione). Continuare a lavorare è l'unica ricetta a disposizione. Una cosa è certa: il Palermo sta crescendo, anche se a piccoli passi.