Se il Palermo gioca male e realizza poco (quasi nulla), Corini ha le sue responsabilità, e questo è fuor di dubbio. Però quando le cose non vanno per il verso giusto, le colpe sono sempre da suddividere e non esiste un solo capro espiatorio. Se poi il calcio in genere la fa pagare ad un solo personaggio è anche per un fatto economico e funzionale. Non potendo esonerare 25 giocatori, si cambia tecnico. O almeno si prova a raddrizzare la baracca cambiando guida tecnica e non sempre si riesce anche perché molto è legato alla bontà dell’organico a disposizione. Ma non è il caso del Palermo, perché al momento la posizione di Corini non è mai stata messa in discussione. Il “Genio” ha forse le sue responsabilità: perché quando la nave perde la rotta il primo responsabile è il comandante. Tuttavia anche i marinai non possono ritenersi esenti da responsabilità. La società ha messo a disposizione dell’allenatore un buon organico, certamente non da zona play out come dice adesso la classifica rosanero. È vero che il tecnico non lo sta facendo rendere a pieno ma è vero anche, e soprattutto, che il rendimento dei singoli non è in linea con le aspettative o con il loro curriculum. Soprattutto i nuovi arrivati hanno dato pochi contributi importanti alla causa rosanero: non sono ancora calati nella dimensione. È fin troppo evidente che giocatori che hanno calcato la serie A o lo scorso torneo sono stati considerati i migliori della serie B finora hanno offerto pochissimo delle loro potenzialità. Giocatori che in altri club hanno vinto diversi campionati cadetti che ancora non riescono ad incidere in maniera significativa. Giovani promettenti che finora sono rimasti tali, cioè solo promesse. La difesa non sembra particolarmente potenziata rispetto allo scorso anno e traballa continuamente facendo apparire fenomeni buoni e onesti attaccanti del torneo. Insomma sarà anche banale ma le "colpe" di questo momento davvero negativo sono da dividere equamente: a Corini il compito di trovare gli equilibri giusti, gli uomini giusti e quelli più in forma o affidabili. Perché la sua panchina è saldissima ma il campionato non aspetta ed il calcio, senza risultati, divora tutto sempre e a una velocità disarmante.