Se il "nuovo" doveva cominciare oggi, probabilmente era difficile fare peggio. Il Palermo sprofonda nelle acque dello stretto di Reggio perdendo 3 a 0 contro gli amaranto di Filippo Inzaghi. Pochi alibi e nessuna sufficienza: anche i nuovi arrivi fanno male e la compagine allenata da Corini appare lenta, macchinosa e spesso prevedibile. Oltre che atleticamente indietro. Al terzo minuto, dopo tre giri di lancette, i rosa si rendono timidamente pericolosi sul settore sinistro del campo con Mateju che riesce a trovare spazio per il cross ma nessuno degli attaccanti riesce a concludere in rete. Al 7’, dopo un pressing che nei primi minuti aveva già fatto intendere la verve degli amaranto, arriva il gol della Reggina: a segno Fabbian che con un colpo di testa da pochi passi batte Pigliacelli, incolpevole. Esplodono gli oltre 13 mila presenti al Granillo. Dieci minuti dopo, nel continuo dominio totale dei padroni di casa, arriva il raddoppio, annullato però dopo pochi secondi per fuorigioco. Bell’assist per Rivas che aveva scavalcato Pigliacelli con un pallonetto. Dopo i primi 22 minuti, il Palermo prova a crescere ma con risultati timidi, lenti e macchinosi. Al 28’ arriva un’altra importante occasione per la Reggina: contropiede clamoroso non sfruttato da Menez che sbaglia l’ultimo assist decisivo su una situazione di 4 contro 1. Al termine della prima frazione di gioco, è sempre la Reggina la squadra protagonista: prima al 42’ con gli inserimenti di Menez che non fa troppa fatica a impostare il proprio gioco, subito dopo al 48' con Pierozzi che calcia male a due passi da Pigliacelli. Il direttore di gara - però - aveva comunque segnalato fuorigioco. Tra i cori e l’incitamento dell’Oreste Granillo si va a riposo. In campo c’è soltanto una squadra. Il secondo tempo si apre subito con un’importante occasione per gli amaranto, al 47’ si muove ancora molto male la difesa del Palermo sul lancio verso di Rivas, che poi serve Majer: bravo Buttaro a metterci una pezza e a deviare in angolo. I ragazzi di Corini si iniziano ad affacciare concretamente al 55’: Di Mariano stacca di testa sul secondo palo su assist di Elia, pallone fuori di un soffio. Un minuto dopo ancora grande chance: Brunori a porta praticamente sguarnita calcia addosso al muro granata su assist di Elia. Ma proprio nei minuti in cui il Palermo si stava - forse per la prima volta - concretamente affacciando al match arriva il raddoppio dei padroni di casa: al 58' errore clamoroso di Segre in mezzo al campo e Menez non perdona. L'ex Milan fa due finte e con il destro la mette sotto l'incrocio dei pali. Niente da fare per Pigliacelli che guarda la palla immobile: 2-0 al Granillo. La Reggina dunque riprende il possesso del match, anche se al 63’ arriva un brutto cartellino rosso per Cionek: gamba tesa e bruttissimo fallo dell'ex Palermo ai danni di Di Mariano. Dopo il secondo colina break del match, al 73’, arriva - nonostante l’inferiorità numerica - il tris della Reggina: rete di Liotti su assist di Cicirelli. E sembra tutto semplice, per i padroni di casa. Dal terzo gol in poi si assiste a uno spettacolo decisamente noioso: i ragazzi di Inzaghi fanno ciò che si deve fare in questi casi, gestire palla e addormentare il gioco. Il Palermo è sulle gambe e all’86 arriva l’espulsione, dopo il secondo giallo, per Bettella. L’ultima azione degna di nota, della partita, è ad opera del Palermo: Soleri al 90’ si smarca bene e prova il destro a giro: pallone alto di pochissimo. Alle 15.56 non c’è più tempo, al Granillo. Per i ragazzi di Corini e notte fonda, 3 a 0 per la Reggina e nessuna sufficienza in casa rosanero. Grande avvio di stagione per la formazione amaranto che guida momentaneamente la vetta della Serie B insieme a Frosinone e Brescia. Il Palermo resta con 4 punti in 4 partite, collezionando un ulteriore passo falso dopo quello casalingo contro l’Ascoli. Venerdì arriva il Genoa, la grande favorita di questo difficile campionato di Serie B. Molti presenti oggi, nelle fila rosanero, sono arrivati da poco: c’è sicuramente tempo per lavorare e creare un’amalgama che per ora è lontana. Ma un’altra cosa è certa, che in questa Serie B i livelli sono alti. Molto alti. Un vecchio proverbio siciliano dice che chiusa una porta, si apre sempre un portone. Al momento i portoni sono chiusi, ma la speranza che possano aprirsi è ancora alta.