Trenta giorni esatti ed è cambiato tutto. Se prima le attenzioni dei tifosi del Palermo erano rivolte alle caratteristiche indispensabili ad una squadra con ambizioni di vittoria in terza serie, adesso bisognerà studiare quelle del torneo cadetto. Non perché le ambizioni dichiarate del Palermo siano quelle di una immediata promozione ma per cominciare a capire cosa serve ad una squadra per affermarsi in B. In cadetteria, specie quest’anno, le prerogative dovranno essere diverse. Analizzando la storia dei precedenti tornei di serie B e delle squadre che a fine stagione hanno conquistato la promozione in massima serie, è possibile rintracciare delle similitudini. Studiando i risultati e i numeri delle compagini che hanno ottenuto la promozione diretta, ovvero senza svolgere i playoff, negli ultimi 5 anni si hanno: Lecce, Cremonese (2021/2022) – Empoli, Salernitana (2020/2021) – Benevento, Crotone (2019/2020) – Brescia, Lecce (2018/2019) – Empoli, Parma (2017/2018). Tranne nel 2020 (Benevento) e nel 2018 (Empoli), per vincere un torneo sono bastati più o meno 70 punti. Anche il numero delle vittorie è all’incirca lo stesso, con 18/19 nell’intera stagione. E un elemento importante sono le sconfitte totali in tutto il campionato: le squadre che hanno guadagnato la serie A ottenendo il primo posto hanno perso al massimo 5 partite in tutto il campionato. Le seconde classificate fanno registrare 3-4 sconfitte stagionali in più. Insomma, sembra proprio che nel difficile campionato di serie B valga sempre la stessa legge: non perdere. E dovrà tenerne conto Silvio Baldini visto che ieri in conferenza stampa non si è nascosto dietro un dito ma ha subito puntato forte: non si accontenta di un anno di transizione ma vuole puntare alla seconda promozione consecutiva che lo consegnerebbe indiscutibilmente agli annali della storia del club rosanero. Il mister toscano è convinto che a fine stagione il Palermo festeggerà ancora. Così probabilmente Baldini riuscirebbe davvero a coronare il suo sogno o a consumare la sua vendetta: prendersi quella serie A che nel lontano 2003/2004 non riuscì ad ottenere per screzi col presidente Zamparini, reo a suo dire di voler dettare la formazione e quindi di stressarlo fino alla sua reazione (Zamparini non deve rompere il c...).