È tempo di vigilia per il Palermo di Silvio Baldini, che domani (martedì 17 maggio) alle 20,30 scenderà in campo contro la Virtus Entella per la sfida che vale l'andata del secondo turno dei playoff nazionali. «Cosa mi ha detto la gara con la Triestina? Ci sono diverse angolazioni da cui vedere una partita - ha detto il tecnico rosanero in conferenza stampa -. Bisogna rendersi conto che c'erano anche gli avversari e la cosa positiva è che quando hanno segnato mancavano 20 minuti ma noi abbiamo tenuto. Anzi, con l'ingresso di Soleri siamo cresciuti e abbiamo pareggiato. Prendiamo di buono questo dato, convinti di esserci allenati bene per migliorare ed evitare di non commettere gli stessi errori. Al posto di De Rose? O Odjer o Damiani, non si scappa», facendo intendere che non ha ancora il responso sul nome del sostituto, sebbene il primo sia dato per favorito. Sono già 970 i biglietti venduti per il settore ospiti del Comunale di Chiavari. «Sono felice che verranno molti tifosi: più gente è dalla nostra parte, maggiori sono le chance di dare il meglio di noi stessi. Il pubblico giovedì non ci ha messo paura, perché senza di loro non avremmo pareggiato. La paura viene a quei ragazzi che vivacchiano, che non sentono il fuoco dentro. Io di queste figure qui non ne vedo, anzi sono felice di allenare questo gruppo». E su Brunori a secco in questi playoff ha detto: «La cosa importante è che se non segna lui lo faccia qualcun altro. A noi interessa del Palermo e non del bomber. Noi siamo felici di averlo perché è un giocatore di categoria superiore, ma il primo pensiero va alla squadra». Sull'Entella ha poi ammesso: «È una squadra che ha speso più della Reggiana e più del Palermo, quindi volevano subito risalire. Hanno dimostrato di avere individualità che in C fanno la differenza». Secondo Baldini nel cammino del Palermo c'è anche un altro fattore: «Credo fermamente che il destino, combinato con una serie di cose, ci possa portare in Serie B. Basti pensare al palo o al rigore parato contro la Triestina. Io credo in queste cose, ma non cerco di approfittarne. Non prego andando in chiesa ma facendo il mio mestiere: stare al campo prima e dopo l'allenamento, creo un rapporto con tutti sia che giochino o che non giochino, cerco di far capire a tutti che anche giocare per pochi minuti è importante per il Palermo. Sono certo che arriveremo in fondo».