È morto Maurizio Zamparini. L’ex presidente, amatissimo e poi contestato del Palermo calcio, aveva 80 anni. Zamparini non ce l’ha fatta, non ha retto al trauma della morte dell’amato figlio Armandino e alle pressioni fisiche dell’ultimo periodo. L’ex patron del Palermo è morto intorno alle due di questa notte (1 febbraio) nella stanza dell’ospedale di Cotignola, in provincia di Ravenna, dove era ricoverato da alcuni giorni. Le sue condizioni fisiche erano precarie ma non tali da portarlo alla morte. Un presidente che ha fatto la storia del Palermo Calcio: dalla serie B all’Europa League e anche una finale di coppa Italia, i risultati che ha i rosanero hanno collezionato sotto la gestione zampariniana sono scolpiti nella mente di tutti i tifosi. Zamparini “vulcanico” ma al contempo persona di grande generosità; a Palermo ha fatto immediatamente breccia nel cuore di una tifoseria che da troppi anni arrancava nelle serie minori. Così la promozione in A al secondo anno di gestione ubriacò un’intera città. E poi gli esoneri, tanti, ma anche i grandi campioni passati da Palermo acquistati dal presidente friulano. Imprenditore di successo in vari settori, dal commerciale all’immobiliare, aveva legato la sua vita al mondo del calcio. Amava vedere calcio e parlarne. Zamparini era anche una grande fonte di notizie per tutti i giornalisti, chiamarlo dopo una partita della sua squadra era la garanzia di un titolo per giornali e siti. La fine del suo rapporto con il Palermo è stata drammatica, con gli arresti domiciliari prima e il rinvio a giudizio poi. Una storia terminata con le contestazioni della tifoseria che però si è stretta attorno al presidente quando è venuto a mancare l’amato figlio. Nella sua ultima intervista radiofonica disse: “Un uomo non dovrebbe mai assistere alla morte del proprio figlio”, ebbene per Zamparini quel dolore è stato più forte di ogni patologia e adesso potrà nuovamente riabbracciare il suo Armando.