È tutto pronto a Palermo per la partita che i rosanero giocheranno questa sera, alle 20,30, contro le vecchie glorie. Per la prima volta i nuovi giocatori entreranno nella loro casa, il Renzo Barbera, ma la vigilia è stata tormentata dalle polemiche per l'invito della nuova società di viale del Fante a Fabrizio Miccoli. Molti tifosi non gli hanno perdonato le intercettazioni nell’ambito di un’inchiesta di mafia, in cui l’attaccante insultava più volte Giovanni Falcone: "Vediamoci sotto l’albero di quel fango di Falcone", diceva al telefono a un amico. Miccoli aveva frequentazioni con Mauro Lauricella, condannato in primo e secondo grado (sette anni in appello) per "estorsione aggravata dal metodo mafioso", vicenda in cui è stato processato anche l’attaccante salentino, anch’egli condannato poi a tre anni e sei mesi per estorsione in primo grado. L'ultima ad intervenire, in ordine di tempo, è stata Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso a Capaci e presidente della Fondazione Giovanni Falcone. È stata in silenzio durante questi giorni perchè come lei stessa afferma "non ha voluto prendere posizioni sulle polemiche". Non ha potuto tacere, però, dopo le le dichiarazioni del presidente del Palermo calcio Dario Mirri. "Sostenere che lo sport, il pallone - dichiara Maria Falcone - non c'entri nulla con certi temi è un errore, soprattutto se viene da un palermitano che dovrebbe sapere cosa la mafia e la mentalità mafiosa abbiano rappresentato e rappresentino per questa città e quanto certe scelte nella nostra terra possano essere lette come segnali". "Mirri dice che lui si occupa di pallone e che lascia i giudizi alla magistratura - prosegue -. Voglio ricordargli che la magistratura si è occupata di Miccoli, che è stato infatti condannato per i reati commessi". La Falcone però va oltre il profilo penale. "Esistono questioni come la morale che dovrebbero riguardare tutti i cittadini, imprenditori compresi. Affermare la neutralità dello sport rispetto a certi argomenti è un errore, soprattutto considerato che alcuni personaggi per molti giovani diventano un modello di comportamento". La sorella del magistrato si ritiene molto orgogliosa, però, "della reazione di tanti cittadini che, evidentemente, non hanno dimenticato le parole offensive che l’ex giocatore pronunciò nei confronti di Giovanni Falcone". Stasera Miccoli, comunque, scenderà in campo tra le proteste di molti tifosi che possono sì perdonare un rigore sbagliato, una stagione al di sotto delle aspettative e anche una retrocessione, ma non assolvere chi ha usato parole offensive nei confronti di Giovanni Falcone.