"C'è una sentenza e ha deciso un tribunale. Per me, che sono un uomo di campo, è faticoso dare un giudizio su quello che decide un tribunale. Dico solo che i campionati dovrebbero essere decisi dal campo". Lo ha detto l'allenatore del Palermo, Delio Rossi, in una lunga intervista al sito ufficiale del club che sembra di commiato. Il tecnico ha il contratto in scadenza e non sembrano esserci margini per un rinnovo.
"A me dispiace che non sia stata data la possibilità di giocare i playoff - dice Rossi - ho firmato per un mese con l'eventualità di fare i playoff e provare a centrare l'obiettivo attraverso gli spareggi. C'erano delle situazioni pregresse, da quello che presumo, e quindi ha deciso un tribunale. Vorrei che la gente capisse che Palermo è un patrimonio di tutti, non solo di chi gioca o è amante del calcio: Palermo è conosciuta a livello mondiale, soprattutto è spunto di identificazione per gente che non vive più a Palermo".
A proposito del punto di vista tecnico Rossi dice che non può fare un bilancio. "Perché è molto parziale - afferma - perché manca la parte finale, perché in dieci giorni ho giocato quattro partite con una squadra che, dal momento che ha cambiato allenatore, significa che qualche problema ce l'aveva. Mi dispiace non avere potuto portare a termine il mio incarico nel migliore dei modi e non aver dato la possibilità a questi ragazzi di fare loro giocare quello che avevano meritato sul campo. Vorrei rigiocare la partita con il Livorno, la prima, il campo ha detto che il risultato non era quello giusto. Dal punto di vista tecnico la partita in cui ci siamo espressi meglio è stata quella con il Cittadella al di là del risultato. Vedere trentamila persone allo stadio per il Cittadella, io che ne avevo lasciati quarantamila a Roma per la finale di coppa Italia contro l'Inter, mi fa capire quanto affetto e stima ci sia nei miei confronti e verso la squadra e i ragazzi".
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