Il segnale di resa in un text message inviato all'imprenditore Raffaello Follieri questa mattina da Emanuele Facile. In queste ultime settimane i due erano venuti più volte in contatto per provare un passaggio di quote del Palermo calcio. La più significativa la scorsa settimana, durante la quale Follieri, dopo essere anche sceso a Palermo per prendere contezza di alcune situazioni legali, si era incontrato a Milano con Facile in presenza dei suoi legali e quelli della controparte per firmare un preliminare che, dopo una breve due diligence, gli avrebbe consentito di acquisire la proprietà del Palermo calcio.
Ma al momento di apporre la firma, l'intoppo: "Nessun diritto di rilancio in caso di altre offerte successive a quella dell'imprenditore pugliese". Un dettaglio non indifferente, tanto da far saltare il tavolo. Un diniego giustificabile solo dalla consapevolezza di avere realmente la fila dietro la porta per l'acquisizione delle quote del Palermo, tanto da non potersi permettere di concedere alcuna esclusiva.
I fatti, però, hanno dimostrato che nessun altro sarebbe stato disposto a comprare il Palermo concedendo agli "inglesi" la cospicua buonuscita (1.200.000 €) che avrebbe invece garantito il finanziere.
Poi la nuova chiamata a Follieri, che ancora una volta apre le braccia. Tramite il suo legale, l'avvocato Di Trapani, chiede l'accesso ai documenti contabili, ma gli viene inviata solo una minima parte di quel che chiedeva. Di Trapani attende, sollecita, ma non arriva più nulla, fino a stamattina, quando Facile, rammaricato, scrive al finanziere che è finita: si è scelta un'operazione all'italiana, obbligata dal contesto ambientale e istituzionale, quella che piaceva meno all'ex ad rosanero, che a questo punto si fa da parte perché non gradito, nella stessa misura del dottore Follieri.
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