Prosegue la telenovela in casa Palermo. Due giorni fa l'amministratore delegato del club Emanuele Facile aveva dichiarato a Gds.it che stava cercando la soluzione migliore per il Palermo e che si stava valutando anche un'ipotesi interna, ovvero quella di non cedere la società. La decisione presa doveva essere comunicata entro la giornata di ieri, ma non è arrivata. Un altro impegno preso con la città e non rispettato, l'ennesimo, a pochi giorni dalla scadenza ultima (18 febbraio, ndr) per pagare gli stipendi ai calciatori, mancanza che farebbe scattare una penalizzazione di 4 punti in classifica, l'ennesima mortificazione verso una tifoseria che negli ultimi anni sta inghiottendo parecchi bocconi amari: "Sto lavorando anche di notte per il Palermo - ha dichiarato Facile a gds.it - altro che mortificare. Sono io che vengo mortificato da queste parole. Qui c'è troppa gente che pensa ai suoi interessi, compresi Zamparini e il suo avvocato Bettini - continua l'ad - i quali rovinano ogni ipotesi di accordo". È lecito chiedersi cosa c'entri Zamparini, visto che la società US Città di Palermo risulta essere ceduta alla Palermo Football club: "Sì, è vero che è stata ceduta, ma si possono diffondere notizie false e minacciare - spiega Facile". Affermazioni pesanti quelle dell'ad rosanero, uno scaricabarile che non lascia presagire nulla di buono e che aumenta le preoccupazioni per il futuro del club che è sempre di più ostaggio di soggetti imprecisati, nonostante abbiano bussato alla porta nel tentativo di salvarlo imprenditori e fondi di investimento anche di un certo spessore. Ma il Palermo, al momento, sembra non sia vendibile. Il perché, nonostante le ultime dichiarazioni di Facile, è sempre più un mistero.