Calcio e giustizia. C’è un’inchiesta a Caltanissetta, alla quale la Procura di Palermo ha trasmesso gli atti: ora la proroga delle indagini, come si legge in un articolo di Riccardo Arena sul Giornale di Sicilia in edicola, è stata notificata all’avvocato Francesco Paolo Di Trapani, all’ex presidente del Palermo, Giovanni Giammarva, e a Giuseppe Sidoti, il giudice delegato alla trattazione dell’istanza di fallimento del Palermo, presentata dalla Procura nel novembre 2017 e respinta a marzo di quest’anno. L’ipotesi di reato è la rivelazione del segreto delle indagini. Intanto, vengono rese note le motivazioni del provvedimento con con cui lo scorso 5 ottobre il Tribunale del Riesame ha stabilito che Maurizio Zamparini meritava gli arresti domiciliari. «Una personalità altamente negativa, ossia assai incline alla commissione di delitti di falsità e, soprattutto, di falsità in ambito economico, per nulla limitata dalla consapevolezza di procedimenti giudiziari o amministrativi in corso di svolgimento» e «una tendenza ad eludere, aggirare, violare la disciplina fiscale, contabile, societaria e quella a tutela del credito». Con queste parole i giudici descrivono Maurizio Zamparini.