In molti articoli di stampa è stato erroneamente riportato che in data di ieri il Tribunale per il Riesame di Palermo ha disposto la misura degli arresti domiciliari - sebbene sospesa ed inefficace in attesa del pronunciamento della Cassazione - nei confronti del patron Zamparini per il reato di riciclaggio ed autoriciclaggio, reati per i quali anche la Società U.S. Città di Palermo sarebbe chiamata a rispondere.
In realtà per tali imputazioni anche il Tribunale per il Riesame, pronunciandosi sull’appello presentato dai PM avverso l’ordinanza con la quale il GIP aveva rigettato per la seconda volta la richiesta di misura cautelare, ha escluso che ricorrano gravi indizi di colpevolezza per tali reati respingendo l’appello della Procura finalizzato ad ottenere il sequestro nei confronti della società calcistica.
Quindi, come già si era pronunciato il Tribunale in sede di Riesame nello scorso luglio, anche in questa sede, l’U.S. Città di Palermo, come il suo patron Zamparini, non deve rispondere dei reati di riciclaggio e autoriciclaggio ipotizzati dalla Procura e nessun sequestro potrà essere seguito in danno della società calcistica.
Questi ripetuti e gravissimi episodi, inammissibili perché commessi nonostante un evidente accesso da parte di alcuni giornalisti a fonti privilegiate dalle quali gli stessi riescono ad attingere notizie ancor prima che i provvedimenti vengano depositati nelle cancellerie e divengano noti agli stessi indagati e difensori, hanno creato e continuano a creare enormi ed incalcolabili danni d’immagine alla Società, al patron Zamparini, alla squadra e alla città.
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