"Un sogno" anche per lui. Non è palermitano come Mazzotta, ma Pirrello vive questo ritorno in maglia rosanero con lo stesso entusiasmo, quello di un siciliano pronto a dare tutto per il Palermo. Lo è dopo due anni in giro per l'Italia in prestito, l'ultimo dei quali a Livorno, dove ha vinto un campionato di Serie C: "Ora arrivo con consapevolezza di me stesso, sono a disposizione, mi gioco le mie carte. Poi sarà la società a decidere se rimarrò, il mio sogno è restare. Guardavo le partite dalla tribuna, entrare in campo è stata un’emozione indescrivibile. Conoscevo già i ragazzi. Siamo tranquilli e sereni. Siamo un po’ delusi dopo lo scorso anno, adesso vogliamo fare il massimo in campo. A Livorno ho vissuto un'esperienza bellissima. Vincere un campionato è sempre importante. Livorno non meritava la Serie C, ma lì sono cresciuto ed oggi sono pronto". Pronto per seguire le orme di due ex compagni illustri, che tre anni fa avevano preso parte insieme a lui del primo ritiro col Palermo. In quella nidiata di giovani, oltre a Pirrello, spiccavano i nomi di Pezzella e La Gumina, oggi entrambi in Serie A con le maglie di Udinese e Empoli: "Loro due hanno ottenuto buoni risultati e mi auguro di farli anche io. Quanto fatto da Nino è uno stimolo. Con lui mi sento spesso, gli ho fatto un in bocca al lupo e lui l’ha fatto a me". Sperando che quel salto verso la massima serie possa arrivare subito, in attesa della sentenza sul caso Parma: "Non tocca a me parlare di questo. Andare in A fa piacere a tutti, ma noi pensiamo ad allenarci. Giocare contro Ronaldo? Non ci credo neanche (ride, ndr)".