"Entusiasmo, ma anche voglia di rivalsa". Il Tedino-bis comincia così a Sappada, con un Palermo che unito non sembra affatto esserlo, tanto da indurre lo stesso allenatore a tirare le orecchie a qualcuno: "Se qualcuno arriva in ritardo in ritiro non va bene", un chiaro riferimento a Nestorovski e Struna, giunti in albergo con l'auto e un paio d'ore dopo il resto della squadra: "Quando si fanno questi raduni possono succedere cose di questo tipo, ma sicuramente sarebbe più bello che tutti arrivassero allo stesso orario. Non c’è comunque nessun malumore". Nemmeno per gli assenti già annunciati, come Bellusci e Gnahoré: "Il discorso del passaporto... beh l’ho perso anche io. So cosa significhi. L’altro ha l’influenza non mi posso mettere io a controllare il termometro. Io tra l’anno scorso e quest’anno certe cose negative non le vedo. Abbiamo a che fare con un gruppo di professionisti". Anche chi ha le valigie in mano: "Ai ragazzi negli spogliatoi ho detto che devono lavorare tutti in maniera perfetta sia in campo e fuori. Chi è qui e per lavorare e mettersi a disposizione del Palermo". Un lavoro che intanto vede il Palermo attivo sul mercato in uscita, quello che dovrà portare il tesoretto necessario per sopravvivere ad un altro anno in Serie B e per finanziare la campagna acquisti: "Del mercato se ne occupa Foschi, con il quale sono in contatto giornalmente. Io e lui abbiamo idee da portare avanti con tranquillità per ottenere un Palermo che diverta". Anche senza Coronado, che per Tedino "è un giocatore che non ha eguali". Potrebbe sostituirlo Lo Faso? "Potrebbe, ma sono giocatori diversi e deve fare un passo avanti. L'anno scorso lui è voluto andare via, ma lo voleva la Fiorentina in fin dei conti". Adesso torna, proprio come Tedino, che non si è posto alcun dubbio sul suo rientro in panchina: "Non è per il contratto. Io e Zamparini ci siamo confrontati e dal punto di vista generale abbiamo idee condivise. Noi come staff siamo orgogliosi di poter di nuovo lavorare per il Palermo. Ai play-off ho tifato per il Palermo più che nella stagione regolare. Nei play-off ero diventato il miglior tifoso". Anche se il patron ha pensato che, in fin dei conti, avesse perso il polso dello spogliatoio: "Mi sento tutelatissimo, l’allenatore è il primo a pagare le conseguenze ma non mi sono tuffato in questa avventura per hobby".