Deferimento del Parma, niente accuse per Ceravolo: 10 giorni d'attesa per il Palermo e la serie A
E’ ufficiale, la Procura Federale deferirà al Tribunale Federale Nazionale della Figc le posizioni del Parma Calcio e di Emanuele Calaiò. L’accusa è di tentato illecito sportivo con responsabilità oggettiva del club emiliano. Esce dal procedimento l’altro tesserato Fabio Ceravolo. Il club emiliano (se l’accusa venisse confermata in base all’art.7 del codice di giustizia sportiva) rischia ora una penalizzazione da scontare nella stagione in corso che potrebbe mettere a rischio la promozione in A.
I tempi saranno relativamente brevi: entro dieci giorni il club emiliano e Calaiò dovrebbero andare a processo. Nel documento di avviso di conclusione delle indagini spunta poi per la prima volta il nome dell’ex rosanero Claudio Terzi, indicato come destinatario delle condotte messe in atto da Calaiò.
Infatti, nel deferimento, si legge che l'attaccante siciliano "prima della gara Spezia-Parma ha posto in essere atti diretti ad alterare il regolare svolgimento e il risultato finale della gara (Spezia - Parma), tentando di ottenere un minor impegno agonistico da parte dei calciatori dello Spezia, Filippo De Col e Claudio Terzi, per assicurare alla propria squadra il risultato favorevole dell’incontro, e, in particolare, inviando De Col, qualche giorno prima della gara, messaggi whatsapp”.
Arriva la risposta anche del Parma, che si difende da tutte le accuse e attacca: “Il Parma Calcio 1913 apprende con sgomento e sconcerto le notizie stampa riguardanti l’asserito deferimento - si legge in un comunicato fiume pubblicato dal Parma all'ora di pranzo -. Riteniamo che l’accusa di tentato illecito sportivo, se confermata visto che la società a tutt’ora (le ore 13.55 di mercoledì 20 giugno) non ha ancora ricevuto alcun tipo di comunicazione a riguardo, rispetto alle condotte riscontrate, sia sconcertante. Non riusciamo davvero a concepire come testo e tenore dei messaggi in questione possano integrare una fattispecie così grave e siamo convinti che chi dovrà giudicare lo farà nel rispetto delle norme, della giustizia e del buon senso".
E ancora: "Il Parma chiede che la verità venga stabilita nel modo più rapido possibile. La società, che ricordiamo non è mai nemmeno stata convocata o ascoltata, auspica che, come sono stati resi pubblici molti dettagli delle indagini, possano essere resi pubblici dalla giustizia sportiva, da subito o al termine del procedimento, anche i testi dei messaggi in questione, affinché tutti gli sportivi italiani possano avere contezza del tenore degli stessi". "Vogliamo continuare a rassicurare i nostri tifosi, in quanto rimaniamo convinti che in alcun modo i fatti contestati possano rappresentare un illecito".